Fonte Repubblica
Una sentenza del Tar del Lazio del 2010 ne aveva interrotto la costruzione. L'Enel aveva fatto ricorso
FABIO RUSSELLO
AGRIGENTO - Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Enel e della società Nuove Energie ed ha dato il via libera al rigassificatore di Porto Empedocle. Si trattava dell'ultimo ostacolo giuridico per dare inizio ai lavori di realizzazione della infrastruttura che avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi l'anno. Il ricorso al Consiglio di Stato era stato presentato dall'Enel e dal Comune di Porto Empedocle dopo che il Tar del Lazio aveva dato ragione al Comune di Agrigento e ad una serie di associazioni e enti che invece contestavano il decreto che autorizzava la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle e dei gasdotti di collegamento. Contro il rigassificatore si erano costituiti il Comune di Agrigento, Legambiente, Arci, Cittadinanzattiva, Italia Nostra e Codacons.
Il progetto prevede un investimento complessivo di oltre 800 milioni di euro, con lavori che dureranno quattro anni e mezzo. Il cantiere prevede inoltre l'occupazione fino a 900 persone, mentre l'impianto in esercizio necessiterà di 120 lavoratori, 200 in tutto con l'indotto.
All’invasore piemontese non è bastato rubare l’immenso tesoro del Regno delle Due Sicilie ma ha imposto le sue leggi ke hanno annientato l’economia del sud. La risposta fu il brigantaggio, stroncato con l’invio di 120mila soldati e vi fu un massacro; da quella spaventosa repressione nacque la mafia e l’emigrazione in massa dei cittadini. L’usurpatore si appresta pure a festeggiare il 150° anniversario dell’unità ke al nord ha portato enormi benifici e al sud, invece, solo dolore. Ribelliamoci