lunedì 1 marzo 2010



I "migliori"

Ma cosa è successo nel fiume Lambro? Come hanno fatto gli irreprensibili abitanti del nord a permettere che accadesse un disastro immane? Proprio loro che si autoclassificano i primi in tutto?
Che l’ipocrisia è il male del nostro tempo è ormai risaputo…ma non sono gli abitanti del nord che si autodefiniscono i migliori, i più lodevoli, i più intelligenti e i più rispettosi di tutti e di qualsiasi cosa? Il tutto ovviamente viene fatto o meglio organizzato con tecniche di comunicazione già consolidate nel tempo che mirano ad accusare gli altri cioè i meridionali di “un non so cosa” di negativo.

All’indomani dell’unità d’Italia ossia dopo l’invasione e la repressione con l’invio da parte dei piemontesi di un contingente di ben 120.000 soldati si iniziò a demonizzare il sud. La storia la scrivono i vincitori perciò la storia dell’unità d’Italia l’hanno scritta i piemontesi, coloro che ci hanno distrutto, hanno occupato le nostre terre, hanno ucciso migliaia di briganti cioè tutte quelle persone che non volevano essere loro schiavi e si sono ribellati, hanno rinchiuso in carcere senza nessuna pietà donne, bambini e anziani e molte altre malefatte di cui loro che si reputano civili fanno finta di non sapere. Ormai da più di un secolo a questa parte ogni notizia che riguarda la Sicilia o la Calabria o altre regioni del sud viene enfatizzata con lo scopo di diffamarci, di sottometterci, di “tenerci buoni” come per farci credere che loro sono i buoni.

Nel 2005, Verona, che si trova in piena panura padana, quella che molti di loro insieme alle altre regioni vorrebbe fosse uno stato indipendente ma che fino ad ora nessun’altro stato ha mai voluto come la Svizzera a cui il nord voleva unirsi, ha avuto il record italiano per il maggior numero di pedofili che è un reato odioso, che fa particolarmente RIBREZZO e scommetto che negli anni seguenti questo record se lo sono spartito le città del nord, per la cronaca, abitato da persone che si autodefiniscono i migliori in tutto. Se non ricordo male in tv se ne parlò pochissimo o addirittura nessuno seppe niente se non pochi, ma cosa sarebbe successo se un record del genere lo avesse avuto Palermo o Taranto? Non dico quello che penso perché non mi abbasso ai livelli dei “civili” ma sarebbe diventato un caso politico, se ne sarebbe parlato in prima pagina in tutte le tv e l’ho avrebbero fatto sapere all’estero anche oltre oceano, per mesi si sarebbe discusso sulle misure da prendere contro il sud per eliminare questa nefandezza, i “civili” sarebbero scesi in piazza a protestare per chiedere che il parlamento legiferasse contro di noi, invece, visto che la notizia riguardava loro, il nord, sono rimasti zitti zitti perché nessuno sapesse. Lo si è visto con Rasarno in Calabria: 20 anni di convivenza civile e tutti facevano finta di non sapere, poi gli immigrati manifestarono per chiedere maggiori diritti in un modo però “non consono” alle regole di normale convivenza civile e i cittadini si sono ribellati; nel nord si sono scatenati dicendo che il sud è razzista e hanno manifestato a Roma; a Torino di recente i rom sono stati aggreditati con una motosega!!! ma coloro che si definiscono migliori degli altri, il nord, non hanno aperto bocca.

Continuamente in tv e nelle radio si parla di statistiche ma solo di quelle che mostrano un nord migliore rispetto al sud, tra le ultime c’è quella che gli studenti milanesi sono più avanti di due anni rispetto a quelli del sud e io lo confermo, infatti, al nord, lo dicono le inchieste televisive, già a 11 anni i ragazzini iniziano a sniffare coca e compagnia bella, sarà questo il motivo di tanto successo; e, io, voglio fare i miei complimenti ai loro genitori che gli danno i soldi che gli permettono di comprarsela e non controllano minimamente come spendono i soldi i loro figli. Poi ci sono anche le ragazze che non avendo abbastanza soldi per drogarsi si prostituiscono. Scusate ma stiamo parlando di minorenni che sono il futuro della società e bisognerebbe mettere da parte l’ipocrisia e la voglia di superiorità e affrontare apertamente “senza se e senza ma” questa piaga sociale; questo non lo si fa come dovrebbe perché è un problema che riguarda maggiormente se non esclusivamente il nord e non si vuole scalfire la loro presunta superiorità.

Con tutto quel petrolio che si è riversato sul fiume Lambro o meglio che loro stessi hanno versato, se fosse successo in Puglia loro si sarebbero fatti in quattro, giorno e notte a parlarne male, sarebbero scesi di nuovo in piazza, a Roma, per chiedere il rispetto delle leggi e la tutela dell’ambiente ma la cosa riguarda loro e stanno cercando di non fare polemiche per chiudere il caso. Il fiume Lambro sfocia nel fiume Po’ da cui alcuni comuni, anche grandi, prendono l’acqua che poi va a finire nelle case dei cittadini. Devo dire che si cerca in tutti i modi di parlarne il meno possibile soprattutto a livello nazionale ma io non oso immaginare un disastro ambientale di tali proporzioni. Il Po’ attraversa non poche città e sfocia nell’Adriatico, chilometri di terre contaminate da questa macchia oleosa, il petrolio, e i cui effetti si faranno sentire per molto tempo. Da aggiungere che l’allarme è stato dato alcune ore dopo e che questo ha permesso al petrolio di continuare la sua corsa e di inquinare ancora di più le acque e, lo scopo? Da quel poco che si sa si sta indagando sul mondo delle costruzioni e pare che il motivo scatenante di tale ferocia sia proprio questo cioè fare in modo che le rive del fiume siano edificabili.               Bella trovata!

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