giovedì 16 dicembre 2010



All'Italia unita seguì l'unificazione del capitale liquido e del debito pubblico

Fonte All'Italia unita seguì l'unificazione del capitale liquido e del debito pubblico.

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Alla formazione del capitale liquido del nuovo regno, la Sicilia concorreva, assieme alle provincie del regno napoletano, con quota pari a 443 milioni di monete su un totale di 668.

Nitti, chiedendosi dove era, intorno al 1860, la ricchezza d'Italia, pubblicava il seguente quadro:


Sicilia e provincie del napoletano monete in milioni 443,2

Lombardia monete in milioni 8,1

Ducato di Modena monete in milioni 0,4

Parma e Piacenza monete in milioni 1,2

Roma monete in milioni 35,3

Romagne, Marche, Umbria monete in milioni 55,3

Piemonte, Liguria, Sardegna monete in milioni 27,0

Toscana monete in milioni 85,2

Veneto monete in milioni 12,7


La SICILIA E LE PROVINCIE DEL NAPOLETANO avevano il doppio della ricchezza di tutti gli altri stati della Penisola messi insieme.

Poichè le monete ritirate, in gran parte d'oro e d'argento, erano sostituite con carta moneta, i governi del nuovo regno potevano disporre di enormi riserve in metallo prezioso con cui pagare le metrie prime e quant'altro occorresse a sviluppare l'industrializzazione ed il livello di vita del nord del Paese.

Grati per il "vantaggioso cambio" i siciliani cantavano, in quel periodo,

"L'oru e l'argentu squagghiaru ppi l'aria, di carta la visteru la Sicilia".


Maffeo Pantaleoni, nel 1891, provava che il Mezzogiorno d'Italia contribuiva assai più del Settentrione alle entrate dello Stato, e precisamente avendo il 27% della ricchezza nazionale, pagava il 32% delle imposte.

Lo stesso Nitti, nel suo libro "Nord e Sud", calcolava che lo Stato, nel '900, spendeva 71,15 lire annue per ogni abitante della Liguria e solo 19,88 line annue per ogni abitante della Sicilia.


Egli non poteva, ahimè, immaginare che, a distanza di 150 anni, nulla o quasi sarebbe cambiato della sua proporzione.


Nel 1861 la Sicilia, a fronte di una bilancia commerciale attiva quattro volte superiore a quella del Piemonte, concorreva al debito pubblico unificato con appena 6.800.000 lire, su un totale di 111.000.000 e contro i 62.000.000 del regno Sabaudo.


A tal proposito, nella Relazione presentata dal Consiglio Straordinario di Stato, convocato in Sicilia in sostituzione della mai creata Assemblea Costituente, il 19 ottobre 1860, e che aveva visto la partecipazione dei più eminenti uomini siciliani del tempo (Ugdulenda, F.Amari. F.Ferrata etc.), era stata richiesta, a fronte del ridottissimo debito pubblico isolano, una rendita adeguata in favore dell'Isola per la creazione di un sistema esteso di lavori pubblici.


Era stato richiesto, nel caso in cui fosse stata decisa l'alienazione e la liquidazione dei beni ecclesiastici, che " il ricavato di dette vendite fosse destinato a speciale beneficenza della Sicilia" . Ed era stata infine auspicata la creazione di speciali zone franche che, con l'imminente apertura del canale di Suez, avrebbero potuto trasformare l'Isola in un importante emporio di commercio con i paesi orientali.


La Relazione, considerata da tutti un documento di enorme valore sul piano economico e sociale, subiiva però la totale indifferenza del governo di Torino.



Continua...



(Tratto da "LA STORIA REQUISITA" di Giovanni e Emanuele Corrao)

domenica 5 dicembre 2010



Finlandia: tempi lunghi per il nucleare di terza generazione

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/03/finlandia-tempi-lunghi-per-il-nucleare-di-terza-generazione/80120/
       http://www.ilfattoquotidiano.it/


A Olkiluoto da cinque anni si costruisce un nuovo reattore nucleare, realizzato con la stessa tecnologia che l'Italia ha scelto per il ritorno all'atomo. I costi sono raddoppiati, tra intralci burocratici e problemi di sicurezza

I primi kilowatt avrebbero dovuto essere prodotti più di un anno fa. Bisognerà invece aspettare almeno l’estate del 2013 per utilizzare l’energia fornita dal primo reattore nucleare di terza generazione Epr (European Pressurized Reactor), in costruzione ormai da oltre cinque anni a Olkiluoto, Finlandia. Ad annunciare l’ennesimo rinvio nel cantiere gestito dal consorzio franco-tedesco Areva-Siemens, è stato lo stesso committente dell’impianto, il gruppo elettrico finlandese TVO, confermando che “la maggior parte dei lavori di costruzione sarà conclusa entro il 2012, il reattore entrerà in servizio entro aprile 2013, per raggiungere la piena operatività solo nella seconda metà dello stesso anno”.

Quattro anni di ritardo per un cantiere infinito, che, da simbolo del rilancio dell’industria nucleare nel mondo si è trasformato negli anni, fra imprevisti tecnici, aumenti di budget e polemiche, in un incubo per chi ha investito nel progetto. Dalla cattiva qualità del calcestruzzo utilizzato nelle fondamenta della centrale, che nel 2006 costò un anno di ritardo al cantiere, fino al richiamo da parte dell’autorità di sicurezza per i difetti di concezione degli apparati di controllo e sicurezza, mese dopo mese, Olkiluoto3 ha anche ingigantito i suoi costi, lievitati di quasi il 50%, con un importo totale per la costruzione stimato oggi a 5,9 miliardi di euro, contro i 3,2 inizialmente calcolati. Talmente un “affare” che nel 2009 Siemens annunciò addirittura di voler abbandonare il progetto. Sull’opera è ormai scontro aperto, con una procedura di arbitrato davanti alla Camera internazionale di commercio di Parigi e richieste miliardarie di risarcimento danni, fra il colosso del nucleare francese Areva che ha progettato l’impianto, e il committente finlandese TVO. “Per quanto ci riguarda, non ci sono ritardi rispetto all’ultima previsione di 86 mesi per la costruzione” ha dichiarato venerdì sera la portavoce del gruppo Areva, che attribuisce all’iter burocratico finlandese la responsabilità della lentezza del cantiere.

Ma non è solo in Finlandia che la costruzione del nuovo reattore incontra problemi. A Flamanville, cittadina della Normandia dove nascerà il primo Epr francese lo spettro di Olkiluoto minaccia il cantiere gestito da Edf: iniziata nel 2007, la costruzione del reattore conta oggi già due anni di ritardo, con una fattura che ha già raggiunto quota 5 miliardi contro i 3,3 inizialmente previsti. E anche in questa centrale, a cui Enel partecipa con il 12.5%, non sono mancati intoppi, dal circuito di raffreddamento alle fondamenta del reattore, passando per le componenti del pressurizzatore o le polemiche sulla sicurezza in caso di incidenti.

Se, con una potenza di 1.650 MW, un consumo di combustibile ridotto del 17% e un calo del 30% rispetto ai vecchi reattori delle emissioni chimiche e radioattive per kwh prodotto, la presunta eccellenza tecnologica dell’Epr è bastata a convincere il governo italiano a puntare su questo tipo di centrali per aprire la strada al ritorno dell’atomo in Italia, le cattive notizie in arrivo dalla Finlandia non sembrano destare alcuna preoccupazione fra i responsabili del settore. “Il nostro progetto – dichiara Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel – è totalmente diverso. Non ha quel tipo di struttura organizzativa. Inoltre assume le esperienze fatte, anche negative, per strutturarle in modo tale da evitare errori e per avere un filone di attività chiare e di responsabilità ben assegnate”.

Intanto è arrivata l’ultima scossa che fa traballare le ambizioni nucleari del governo, con la seconda e definitiva bocciatura, da parte delle Commissioni Attività produttive e Ambiente della Camera, alla nomina di Michele Corradino, capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente, a commissario dell’Agenzia nucleare. – “La mancata nomina del quinto membro non inficia il lavoro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare né il programma di rilancio dell’atomo del Governo” ha commentato Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico.

martedì 30 novembre 2010



Dopo 150 anni di menzogne la Banca d’Italia conferma: l’Unità d’Italia ha creato il sottosviluppo del Mezzogiorno.

Fonte: http://www.ondadelsud.it/?p=1879
            http://www.ondadelsud.it


di Michele Loglisci e Francesco Schiraldi *

Il processo di verità storica che da tempo sta squarciando il muro di oblìo eretto a difesa di una mistificata interpretazione delle vicende unitarie e post unitarie della nostra nazione, ha trovato nuovo e solidissimo impulso per merito di una pubblicazione scientifica edita da un’istituzione dall’indiscussa affidabilità quale la Banca d’Italia. Se fino ad oggi si è potuto confutare, su basi storiografiche peraltro tutte da verificare, quanto asserito da chi, carte alla mano, mira a dimostrare come il presunto processo unitario si sia risolto nei fatti in una feroce e avvilente colonizzazione del Mezzogiorno, oggi scende in campo la Banca d’Italia, con il suo indiscusso prestigio, a sancire, sulla base di incontestabili analisi e dati statistici, la verità di fatti troppo a lungo vergognosamente manipolati.

Ebbene, a contraddire definitivamente un’ideologia mistificatrice della realtà di episodi che hanno costretto il Mezzogiorno ad una immeritata situazione d’inferiorità, irrompono con l’autorevolezza che gli deriva dalla reputazione di studiosi il Prof. Stefano Fenoaltea, docente di Economia Applicata all’Università di Tor Vergata (Roma), insieme al collega Carlo Ciccarelli, Dottore di Ricerca in Teoria economica ed Istituzioni nella stessa Università.

Nel loro accuratissimo saggio, il cui alto valore scientifico ha meritato per i due economisti l’onore della pubblicazione da parte della Banca d’Italia, gli studiosi dell’Università di Tor Vergata hanno non solo reso manifesto, potremmo dire, ma bensì confermato come all’origine dell’attuale sottosviluppo del Sud ci sia una bugiarda unificazione nazionale. Sin dalle prime pagine del loro lavoro di ricerca, apparso peraltro solo in lingua inglese nei “Quaderni di Storia Economica di Bankitalia”, n. 4, luglio 2010 (domanda: perché non in italiano e con adeguato resoconto pubblico?), Stefano Fenoaltea e Carlo Ciccarelli affermano così esplicitamente: “L’arretratezza industriale del Sud, evidente già all’inizio della prima guerra mondiale non è un’eredità dell’Italia pre-unitaria» (Through the Magnifying Glass: Provincial Aspects of industrial Growth in Post-Unification Italy, pag.22).

A scrupoloso fondamento del loro studio, corredato da minuziose tabelle statistiche, gli economisti di Tor Vergata prendono in esame i censimenti ufficiali del neonato Stato italiano, precisamente negli anni 1871, 1881, 1901 e 1911. La disponibilità di una notevole massa di dati nazionali e regionali ha offerto l’opportunità a Fenoaltea e Ciccarelli di comprendere a fondo, come sostanzia loro ricerca, lo sviluppo dell’Italia nei primi decenni dopo l’unificazione. Orbene, il meticoloso lavoro eseguito aggiunge, ai dati già disponibili, un’analisi dei dati disaggregati relativi alla produzione industriale in 69 province tra il 1871 e il 1911, determinando gli studiosi a svelare che: «Il loro esame disaggregato rafforza le principali ipotesi revisioniste suggerite dai dati regionali». Più eloquente di così…e, si sottolinea ancora, qui sono i numeri che parlano esplicitamente!

La tabelle pubblicate da Fenoaltea e Ciccarelli mostrano che nel 1871 il tasso di industrializzazione del Piemonte era del l’1.13%, quello della Lombardia 1.37%, quello della Liguria 1.48%. Da evidenziare come, a questo punto, fossero già trascorsi dieci anni di smantellamento dell’apparato industriale dell’ex Regno delle Due Sicilie, con il ridimensionamento di importanti stabilimenti come le officine metallurgiche di Pietrarsa, a Portici (Napoli) (oltre 1000 addetti prima dell’unificazione ridotti a 100 nel 1875), nonché quelle di Mongiana in Calabria (950 addetti nel 1850 ridotti a poche decine di guardiani nel 1873): ebbene, nonostante l’opera devastatrice dei presunti liberatori scesi dal Settentrione, l’indice di industrializzazione della Campania era ancora dello 1.01%, con Napoli, nel dato provinciale, all’1.44% e quindi più di Torino che era solo all’1.41%.

L’indice di industrializzazione della Sicilia era allo 0.98%, quindi agli stessi livelli del Veneto che era al 0.99%, la Puglia era allo 0.78% con la provincia di Foggia allo 0.82%: molto più di province lombarde come Sondrio, allo 0.56%, e vicinissima ai livelli di industrializzazione dell’Emilia, lo 0.85%. La Calabria era allo 0.69%, con la provincia di Catanzaro allo 0.78% e perciò allo stesso livello di Reggio Emilia e più di Piacenza, che era allo 0.76%, ma anche di Ferrara allo 0.74%.

Il tasso di industrializzazione della Basilicata era allo 0.67%, un indice che per quanto a prima vista basso era comunque più alto di aree liguri come Porto Maurizio che era allo 0.61%. L’Abruzzo era invece allo 0.58%, con L’Aquila a 0.63%.

Detto questo, appare drammatico come, quarant’anni dopo, nel 1911, l’indice di industrializzazione del Piemonte fosse salito all’1.30% mentre quello della Campania era sceso a 0.93%, con Napoli all’1.32%. La Lombardia era arrivata all’1.67%, la Liguria all’1.62%, mentre la Sicilia era crollata allo 0.65%, la Puglia allo 0.62%, la Calabria allo 0.58%, la Basilicata allo 0.51%.

Questo resoconto piuttosto tragico ma fondato su incontrovertibili riscontri scientifici, perché i numeri si possono occultare ma se resi noti non possono certamente ingannare, rende chiaro come la Banca d’Italia, pubblicando il qualificato studio di Stefano Fenoaltea e Carlo Ciccarelli, abbia certificato ufficialmente con la sua autorevolezza come l’arretratezza industriale del Sud non sia un’eredità dell’Italia pre-unitaria ma bensì un sottosviluppo voluto da una unificazione nazionale strumentalizzata in modo scellerato ai danni del Mezzogiorno.



*Consiglieri Nazionali Partito “per il Sud”

sabato 6 novembre 2010



Il “neosud” più temuto della Lega Nord

Fonte: http://napule.org/
http://napule.org/il-neosud-piu-temuto-della-lega-nord/2010/

Pubblico questo articolo molto interessante che gli amministratori di facebook e la dittatura nostrana cercano invano di cancellare per impedire l'emancipazione dell'Ex Regno delle Due Sicilie.

Il “neosud” sta iniziando a esser delegittimato e screditato sempre di più, con un impegno tale che non ho mai visto profuso per fare lo stesso nei confronti della Lega Nord (che è difatti al governo). Eppure la delegittimazione del nuovo sud è oggi fatta in funzione del fenomeno leghista. Ma qual è la differenza tra i due fenomeni? Perché è inappropriato assimilarli? E soprattutto, cosa s’intende per neosud, termine che ho volutamente rubato a “La Repubblica”.


Il Neosud


Quello che secondo La Repubblica è un’invenzione, è invece qualcosa di ben definito, preciso, reale, in quanto reali sono i fatti dai quali prende forma. Il neosud è semplicemente quel Sud d’Italia che sta prendendo sempre di più coscienza di un fatto puro e semplice: la storia insegnata a scuola riguardo l’unità dell’Italia è falsa, una favoletta romanzata fino ai limiti del ridicolo e dell’assurdo, che nasconde tutti i fatti storici. A seguito di questa scoperta, il neosud non solo viene a conoscenza di una parte non indifferente di storia che gli era stata negata per 150 anni e della quale, giustamente, nel bene e nel male, è fiero. Esso, causa l’interesse enorme che tale coscienza suscita nei riguardi della propria situazione attuale, viene a conoscere qualcosa, se è possibile, di molto peggio: tutto quanto è stato fatto negli ultimi 150 anni affinché il meridione restasse povero, pieno di problemi, etc.
Il nuovo sud è, sostanzialmente, un sud non più disposto a tollerare bonariamente e silenziosamente l’anteposizione di un settentrione civile e laborioso a un meridione fannullone 1 e incivile, unica causa del suo stesso male. E questo cambiamento di rotta ha un perché molto semplice: le cause dello stato attuale del meridione sono tantissime e in maggioranza esterne, non interne ad esso. E sempre più persone lo stanno appurando.


Come avviene la delegittimazione


La delegittimazione del nuovo sud avviene, ovviamente, con gli stessi mezzi usati sin dall’alba dei tempi per nascondere cosa l’Italia intendesse fare del meridione: usando i mezzi d’informazione per diffamare e screditare, così come avvenne nel lontano 1863, e così come avviene ancora oggi.2 E utilizzando, attraverso di essi, quell’erudizione all’acqua di rose 3 tanto cara ai pomposi acculturati da prima pagina.

Per esempio, si etichetta il tutto come bugie, alla maniera di Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera. È da notare come, onde evitare reazioni troppo violente, tentino di mettere la presa di coscienza meridionale sullo stesso piano delle goliardie della Lega Nord.

Ancora, una tecnica leggermente diversa è quella di Dino Messina, che definirei “mista”. La prima componente è molto comune, ed è quella di “mettere bugie in bocca” al nemico. Messina infatti intitola il suo articolo «Perché il Regno delle Due Sicilie non era un Eden». Come giustamente gli fanno notare in molti tra i commenti, tra cui il prof. Gennaro De Crescenzo (che nemmeno viene riconosciuto da Messina), 4
nessuno ha mai sostenuto quella che sarebbe un’assurdità detta a riguardo di qualsiasi stato della Terra, passato e presente. Il nuovo sud afferma semplicemente la verità: il Regno delle Due Sicilie non era l’inferno causa di tutti gli irrisolvibili problemi che ancora oggi il meridione, secondo la versione ufficiale, si porta dietro. Nemmeno un paradiso, ma uno stato indipendente e legittimo di tutto rispetto. Ad ogni modo, Dino Messina fa leva anche sul suo essere di origini lucane, quindi meridionale. Come a dire: «andiamo, ve lo dice uno del Sud». Uno del sud la cui biografia lo descrive come «milanese d’adozione». Lo sappiamo benissimo come sono i meridionali «milanesi d’adozione»: peggio dei leghisti, il più delle volte. Terza e ultima componente è l’inconcludenza: l’articolo è breve, banale, superficiale e atto solo a creare una diatriba tra i commentatori, con l’intento di comunicare all’ingenuo lettore che Dino Messina ha ragione a non dare credito a “certa gente”.

Terzo, e per il momento ultimo, esempio è quello dell’articolo de “La Repubblica”. Qui la tecnica raggiunge la sublimità del metodo all’italiana: retorica a tutto spiano, cui la nostra lingua si presta particolarmente; metafore, riferimenti, citazioni miste di personaggi storici e televisivi, ben intrecciati tra di loro; qualche chiacchiera inconcludente anche qui e poi, il massimo del minimo: un passaggio ucronico che mette in bocca a Gramsci, personaggio caro a molti meridionalisti, se non tutti, le seguenti parole: «Sono passati 90 anni!». 5 Un tentativo di comunicare al lettore che, se il Gramsci tanto amato dai meridionalisti fosse ancora vivo oggi, sarebbe il primo a screditarli. Pietoso.

Da notare un punto comune a tutte le tecniche: nessuno parla della storia recente, tutti si limitano a cercare di screditare le tesi anti-risorgimentali. Ma ben più grave del modo barbaro col quale l’Italia è fu fatta, è quello meschino col quale è stata tenuta divisa. 6



Perché la Lega non è un reale pericolo


Ebbene, la verità è che la Lega Nord, a dispetto di quel che vi vogliono far credere, trae vantaggio assoluto dalla situazione meridionale. La Lega Nord, interessata soltanto al benessere e all’ulteriore arricchimento di quella nazione inesistente che loro chiamano Padania, non è altro che l’estremizzazione di ciò che da sempre sono i piani italiani per il meridione. Non a caso il primo governatore di quella che sarebbe poi stata denominata Banca d’Italia affermò: «[i meridionali, ndr] non dovranno mai essere più in grado di intraprendere».

Il meridione è da sempre usato come fonte di risorse (risorse naturali, risorsa lavoro, etc.) da impiegare al nord (per questo al sud non si investe), ghetto per le mafie (strumento dello stato per “controllare” il territorio del sud), e parte integrante del motore dell’economia, tramite stipendi assicurati da inutili posti di lavoro nell’amministrazione (ecco perché al sud gli impiegati negli enti pubblici sono in numero eccessivo). Stipendi “minimi” necessari per mettere i meridionali in condizioni di comprare i prodotti del Nord. Se non avete fatto ancora “due più due”, si tratta di una colonia, che usa le mafie al posto dell’esercito, essendo una colonia non dichiarata. 7

Siccome queste sono cose conosciute ai piani alti, nessuno veramente crede che la Lega Nord voglia fare la secessione nuda e cruda, perché i conti non tornerebbero. Quello che interessa alla Lega è inasprire il regime colonialista con un federalismo completamente sbilanciato a discapito del meridione e a favore della fantomatica «Padania». Attenzione, infatti, a sottovalutare affermazioni che vengono rapidamente tacciate come deliranti. Quando Bossi poco tempo fa disse che «il Sud doveva essere solo una colonia», non delirava, ma lanciava un messaggio chiaro: il sud non è vessato abbastanza. 8



Perché, invece, il nuovo sud è temuto?


Be’, questo da spiegare è molto semplice. Dato per scontato che l’unità, a livello di popolo, non esiste in Italia (esistono i veneti, i lombardi, i romagnoli, i napoletani, i siciliani, i salentini, etc. – ma pochissimi “italiani”), quello meridionale è l’unico gruppo proveniente da diverse regioni che costituisce un popolo più di tutto il resto d’Italia. Questo per ragioni storiche, essendo stato unito per circa 730 anni di seguito, prima sotto il Regno di Sicilia, poi quelli di Napoli e Sicilia, e poi il regno indipendente delle Due Sicilie, sotto i Borbone.
In quanto tale, fu difficilissimo assoggettare i popoli meridionali all’epoca dell’invasione piemontese, e per farlo fu usata la corruzione ad ogni livello, 9 la violenza, 10 e lo sdoganamento di Mafia e Camorra come forze parastatali. 11

La emergente verità sugli ultimi 150 anni di storia meridionale, unita alle ormai oltremodo insopportabili vessazioni anche verbali dei «padani», rischia seriamente di provocare una rivolta. E se rileggete quanto ho scritto appena sopra, capirete che i popoli meridionali non sono così facilmente “placabili” quando si arrabbiano. Tipico delle persone che, di natura, sono pacifiche.

Quello che purtroppo non si vuol capire (o si fa finta di non volerlo), è che tale rischio aumenta ogni giorno di più se si continua a prendere per i fondelli il sud e ad appoggiare una politica sociale ed economica anti-meridionale. La verità va riconosciuta pubblicamente e le politiche vanno cambiate radicalmente, se veramente si ha interesse a salvare il salvabile e, soprattutto, a evitare inutili tragedie.

* 1 Lo stesso Goethe, al quale spesso la cultura massonica attribuisci orribili commenti riguardo i meridionali, afferma che i meridionali sono tutt’altro che fannulloni. Hanno solo un modo diverso di concepire la vita. E io aggiungerei, un modo che implica un’alta qualità della stessa.
* 2 Abbiate pazienza, ho in cantiere un articolo anche su questo.
* 3 Espressione che viene da Los eruditos a la violeta di José Cadalso, come, qualche anno fa, mi hanno insegnato.
* 4 Riporto il suo commento per intero, perché merita: «Nessuno ha mai scritto o detto (neanche i neoborbonici e meno che mai Pino Aprile) che il Regno delle Due Sicilie “era un Eden”: era solo una nazione con un suo sviluppo sostanzialemente coerente con i territori e con le aspirazioni e le vocazioni dei suoi popoli. Per correttezza storiografica bisognerebbe leggere la storia in maniera diacronica: leggere, cioè, che cosa avvenne nel 1860 in maniera oggettiva confrontandolo con quanto avvenne negli anni successivi per capire che quello sviluppo (con i suoi limiti e i suoi difetti simili, del resto a quelli delle altre nazioni di quegli anni) fu interrotto creando danni e conseguenze ancora vive sulla pelle del nostro Sud se è vero che i Galli Della Loggia sono ancora costretti (dopo 150 anni) a partecipare ad affollati convegni sul tema Nord-Sud… Tra i nominativi dei frequentatori dell’Archivio di Stato di Napoli (fonte inseauribile e ancora inesplorata di vertià storiche), del resto, non ci risulta un “Galli Della Loggia”. Nello specifico, allora: se è vero che le economie degli stati pre-unitari erano “poco integrate”, è vero anche che i Regno delle Due Sicilie era il primo stato in Italia per quantità di merci esportate nella penisola e all’estero (cfr. i dati dell’Archivio di Stato di Napoli, Ministero Finanze ed in particolare i volumi relativi alle “statistiche generali di commercio dei dominii continentali” da 14135 a 14449); queste le percentuali degli occupati nelle industrie all’atto dell’unificazione italiana: Nord-Ovest, 30,05%; Nord-Est, 14,78%; centro, 14,12%; Sud, 41,04% (cfr., in questo caso, i dati del Ministero Agricoltura Industria e Commercio); se è vero che esistevano molte aziende e società straniere, è anche vero che il governo borbonico evidentemente aveva trovato le soluzioni per favorire anche gli investimenti di imprenditori che nella gran parte dei casi si radicavano sul territorio migliorando occupazione e formazione nel Regno; “Non esisteva, in sintesi, all’Unità d’Italia, una reale differenza Nord-Sud in termini di prodotto pro capite”, come dimostrano inoppugnabilmente alcune recenti ricerche del CNR (V. Daniele e P. Malanima, 2007); è vero anche che il trend positivo della costruzione di strade e ferrovie dal 1850 in poi fu interrotto proprio nel 1860 (e che ancora oggi per arrivare da Napoli a Taranto occorrono 9 ore) e che vantavamo anche la prima flotta mercantile d’Italia (terza in Europa); i famosi e inflazionatissimi dati relativi all’analfabetismo, poi, fanno riferimento o all’inattendibilissimo censimento del 1861 (in piena guerra civile da Gaeta a Trapani) o a quello del 1871 (dopo la forzata chiusura di tutte le strutture scolastiche voluta dal governo sabaudo); in quanto alla “guerra contro il brigantaggio”, infine, Dino Messina si lascia andare ad affermazioni che ci lasciano alquanto perplessi: “fu molto cruenta, ma come tutte le repressioni di guerriglia”, quasi a giustificare le decine di migliaia di vittime che l’invasione lasciò nella nostra terra: altro che “guerriglia”, se lo stesso D’Azeglio dovette riconoscere che si trattò (con oltre 120.000 soldati inviati dalle nostre parti) di un’invasione non voluta e non richiesta alla quale un’intera popolazione si oppose per oltre dieci anni. Anche in questo caso, del resto, si può suggerire la lettura di alcuni documenti: quelli pubblicati (in 3 volumi) a cura dell’Ufficio Centrale per i Beni Archivistici e con la prefazione del compianto risorgimentalista Alfonso Scirocco (di cui sono stato allievo) e che definisce “in gran parte di natura politica” quel fenomeno o ance le carte raccapriccianti (e quasi del tutto sconosciute) dell’archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano in cui, tra l’altro (Busta 60) si afferma, ad esempio, che i soldati dell’esercito piemontese avevano “l’uso di decapitare i briganti fucilati per comodità di trasporto”. E qualcuno vorrebbe anhe “festeggiare” i 150 anni dell’Italia unita: non sarebbe meglio dare ai terremotati i fondi previsti dal Comitato di Galli Della Loggia e degli altri intellettuali ufficiali?».
* 5 Novanta anni da quando Gramsci, nel 1920, disse «Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti».
* 6 Suggerisco i capitoli «Dispari opportunità» e «Educazione alla minorità» dal libro «Terroni», di Pino Aprile.
* 7 Sebbene basti notare l’utilizzo improprio di esercito e forze di polizia che viene fatto specialmente a Napoli, città da sempre “violentata” più delle altre per demolire il mito della capitale del Sud e renderla odiata anche al resto del meridione.
* 8 Cioè, siamo ancora vivi? Mah.
* 9 Non ultima, quella operata dallo stesso Cavour.
* 10 Si stima fino a un massimo di un milione di meridionali uccisi e/o deportati in lager come quello di Fenestrelle, dove ancora oggi si legge la terrificante frase: «Ognuno vale non in quanto è ma in quanto produce». Per non parlare delle donne violentate, gli eccidi di interi paesi, e delle teste di patrioti duosiculi tagliate e ancora oggi esposte al pubblico.
* 11 Diverse fonti, quail il libro «Controstoria dell’Unità d’Italia» di Gigi Di Fiore, o semplicemente questo articolo, giusto per iniziare.

domenica 3 ottobre 2010



Derattizziamo la Svizzera.

E' necessario ora più che mai disinfestare la Svizzera dai ratti e costringerli ad emigrare all'estero, meglio se nelle americhe piùttosto che in Germania. La Germania è qui a due passi e potrebbero sempre ritornare indietro quindi è meglio che vadano il più lontano possibile.

In Svizzera finalmente stanno reagendo contro l'invasione degli italiani del nord cioè coloro che diffamano il sud e fanno finta di non vedere la merda che scorre a fiumi nelle loro città; come a Milano dove circolano tonnellate di droga e tutti fanno finta di non sapere perchè è una merce che fa girare centinaia di milioni di euro nella città e tira sù il morale dei milanesi portando anche turismo.

Nel Ticino gli italiani del nord rubano il lavoro ai cittadini del posto tant'è che aumentano i disoccupati ticinesi ma aumentano i lavoratori frontalieri.
I frontalieri sono circa 45 mila cittadini della Lombardia e di altre zone del nord Italia che giornalmente varcano i confini per andare a lavorare in Svizzera. Tra gli svizzeri aumenta il malcontento per il lavoro che gli viene soffiato sotto il naso e per la criminalità che i frontalieri portano con sè e credono che la cosa migliore da fare è cacciarli; così i campioni mondiali dell'odio cioè i cittadini del nord Italia finalmente provano sulla propria pelle l'odio che loro riversano quotidianamente sul sud.

Non vorrei essere al posto di certe persone arroganti che disprezzano gli altri e sono a loro volta disprezzati e per di più paragonati ai topi. Non capisco perchè i ratti si indignano di fronte alla legittima campagna svizzera. Campioni come ci si sente ad essere discriminati?

I cittadini del nord e specialmente i loro giornalisti dovrebbero ricevere il riconscimento internazionale da parte dell'O.N.U. e di tutte le organizzazioni internazionali per la grande capacità di scrivere articoli malvagi che parlano del sud italia, l'ex Regno delle Due Sicilie, composti per il 50% di puro odio e per l'altro 50% di superbia; quasi giornalmente vengono scritti articoli che trattano del sud conditi di una tale violenza da esseri degni di Adolf Hitler. Quanta nostalgia...150 anni fa le regioni del nord Italia erano sotto la dominazione austriaca e i suoi cittadini erano schiavi, trattati come cani e porci dagli invasori, bei tempi...

Alcuni milioni di cittadini malvagi e superbi devono sapere che nella vita si raccoglie quello che si semina perciò loro raccoglieranno solo odio

...del resto chi di odio ferisce, di odio perisce.

domenica 29 agosto 2010



Le armi di distruzione di massa

Tra le cosiddette favole metropolitane si racconta che per parlare con il diavolo bisogna chiamare il 666, io, invece, penso che per parlare con Lucifero, letteralmente portatore di luce, basta comporre soltanto il 6.

Sei infatti sono i canali televisivi che usano i propri spazi informativi per il lavaggio del cervello a tutti i cittadini e non semplicemente per informarli e renderli consapevoli; perché il comune mortale che per sbaglio accende la televisione o peggio ancora la guarda abitualmente deve essere sterilizzato, deve essere reso inoffensivo, deve essere nella condizione di non nuocere o dar fastidio al sistema marcio e prossimo al fallimento che governo questo paese, destinato a scomparire travolto dalle potenze emergenti e non solo.

L’esempio attuale è del 27 Agosto e viene dal presidente della Commissione Europea Barroso. Josè Manuel Barroso ha detto che la barca italiana anche se è piena di falle ha un sistema bancario più solido degli altri paesi in crisi, tipo la Grecia, ma ci sono molte difficoltà con il debito pubblico che è altissimo e sono necessari interventi prolungati e decisivi per non finire nel baratro. Le armi di distruzione di massa … oops volevo dire le tv italiane, quasi tutte, che ormai fanno parte di un sodalizio criminale ben consolidato stravolgono la notizia, questa così come tante altre a proprio piacimento, facendo credere agli ignari spettatori ciò che vogliono basandosi sulle crudeli direttive ricevute, in alcuni casi imposte, dagli opportunisti che stanno al governo.

I conti pubblici sono al collasso ma nessuno se ne preoccupa. Ogni P.I.I.G.S. o maiale europeo è invidioso della merda degli altri e il bel paese è tra i più invidiosi, possiede infatti il terzo debito pubblico più alto al mondo che grazie, si fa per dire, al mago merlino e a un altro personaggio affezionato del colore verde non fa altro che crescere a dismisura tanto a pagarne le conseguenze sono sempre i soliti cioè i più deboli. Stavolta c’è una novità perché a pagare saranno anche le generazioni future.

I mezzi di informazione del semi-regime hanno fatto credere che le parole del presidente della Commissione Europea siano state un complimento ma erano tutt’altro: un monito per evitare di finire come la Grecia che non ha ancora ammesso il proprio fallimento per non gettare nel panico la popolazione.

Si tratta di uno dei tanti casi di mala informazione, ed essendo la tv uno dei principali se non l’unico mezzo informativo da cui prende forma la cultura dei cittadini è evidente che questa notizia allarmante viene travisata per aumentare il consenso di chi occupa le poltrone dei palazzi governativi. Poltrone occupate illegalmente da persone imputate in vari processi, persone sotto inchiesta e persone che fanno politica per non finire in cella.

Queste armi tecnologiche provocano danni seri, reali e continui che danneggiano la società. Una società che è già debole e rischia di incassare il colpo di grazia e, alla fine, tutte le bugie messe assieme, che per loro natura prima o poi vengono a “galla”, potranno portare a reazioni popolari spiacevoli per i governanti ma utili al popolo stesso.

sabato 21 agosto 2010



Sardegna: l’isola dei cassa integrati si ribella

Nel 2010 la Sardegna, la seconda isola più grande del Mar Mediterraneo, è stata colpita da un terribile virus che gli scienziati hanno chiamato “Il Nano”: attraverso le armi di distruzione di massa costituite da un gruppo di reti televisive questo pericoloso e invisibile parassita si è insidiato nelle menti degli isolani e ne ha assunto il pieno controllo. Nel periodo estivo, in particolare nel mese di Agosto, questa piccola ma temibile entità biologica dal cervello insignificante ha praticamente raggiunto il picco della sua diffusione, usando come veicolo di trasmissione le pecore, che sono tre milioni su due milioni di abitanti, li ha contagiati tutti: una vera e propria pandemia.

Il nano, trasportato inconsapevolmente dagli animali, colpisce il sistema nervoso dei pastori perché sono i primi a venirne a contatto ma stranamente anche gli operai di alcune grandi aziende, facendo commettere ai poveri malcapitati movimenti articolari contro la propria volontà che producono conseguenze opposte a quelle tanto sospirate dal parassita, facendo in questo modo innervosire Il Nano, costringendolo a promettere interventi spettacolari, miliardi di dollari distribuiti a tutti i cittadini, ponti a campata unica lunghi 30 km e altre cazzate per prenderli per il culo facendogli credere che sarà lui stesso, colui che li ha già distrutti a riportare il benessere nella povera isola.

Le pecore, che sono più popolose degli stessi sardi, hanno portato il caos in diverse città: il prezzo del latte è sceso e quello della carne pure e, nello stesso tempo, pastori e animali si lasciano andare ad azioni eclatanti occupando inconsapevolmente superstrade e aeroporti coinvolgendo anche i turisti; poichè sono aumentati i costi e sono diminuiti i guadagni fino a scomparire del tutto, si teme che i greggi di pecore si stiano organizzando per chiedere il pieno controllo delle proprie vite cioè l’auto-mungitura, l’auto-tosatura e l’auto-macellazione.

I pastori, che ormai sono stati ridotti al collasso da questo piccolo e spregevole virus, stanno cedendo alle richieste di queste povere bestie ingannate dalla propaganda delle armi di distruzione di massa. Tutto ciò preannuncia la nascita di una nuova epoca, in cui tutti vivranno felici e contenti come nel mondo delle favole ma nel caso in cui questo progetto, che come tanti altri già finiti in malora, fallisca l’unico vaccino possibile sembra essere la ghigliottina resa famosa e usata dai francesi; nel 1793, infatti, furono giustiziati il re Luigi XVI e la regina Maria Antonietta e vi furono un totale di circa 2639 esecuzioni.

Una vera goduria ma in uno stato vicino e confinante destinato al fallimento di esecuzioni c’è ne vorrebbero molte di più per poter vivere dignitosamente.


Una divertente parodia sulla disastrosa situazione economica di questa meravigliosa isola e della totale arroganza e incapacità politica di chi ci governa.

domenica 25 luglio 2010



La stagione della caccia…all’uomo

E’ appena iniziata una nuova stagione della caccia ma questa volta i volatili, gli animali selvatici e gli animali domestici, le vittime collaterali, non dovranno temere nulla.

Le vittime sono da un lato i datori di lavoro e dall’altro, per motivi diversi, i lavoratori. Nelle regioni del nord dove i cittadini credono di essere superiori agli altri e i primi nei confronti di tutto e tutti iniziano i problemi seri. Non bastano le parole rassicuranti del piccoletto di turno a mantenere a bada le fauci di mamme, disoccupati e lavoratori quasi ex. Nel mondo della lega, abituati a guardare con dispetto le regioni del sud, i cittadini colpiti dalla crisi (era anche l’ora!!!) hanno cambiato stile di vita: alcune mamme per vivere si prostituiscono, gli imprenditori al collasso si suicidano, i disoccupati altrettanto ma ora si sta reagendo in un modo particolarmente pauroso alla crisi; ad avere paura sono i datori di lavoro perché i lavoratori non si accontentano più della cassa integrazione ma pretendono di più, pretendono di lavorare ma in realtà si tratta di un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti non solo ai cittadini del nord ma anche a quelli del sud. Che ci sia una diversità di trattamento tra i cittadini delle varie regioni tra nord e sud, vivi o morti che siano, lo si vede chiaramente e con sempre più disinvoltura e sprezzo della dignità umana.

W la Serbia!!!

La fiat minaccia di portare la produzione di vetture in Serbia a discapito di Mirafiori e subito il governo interviene, mentre per Pomigliano e Termini Imerese se la prende alla leggera e poco importa per le famiglie che non avranno altro da fare che continuare ad emigrare all’estero; al governo non importa delle famiglie del sud perciò mi fa un grande piacere che le mamme del nord devono fare le puttane per vivere e che le aziende chiudano in massa. Milioni di persone del sud sono emigrate per mancanza di lavoro nell’indifferenza totale del governo italiano perciò non mi importa che i disoccupati del nord si suicidano, che gli ex dipendenti fanno fuori gli ex datori di lavoro e che le mamme si prostituiscono cornificando i mariti per sopravvivere.

Parole crudeli ma sincere.

Le continue bugie di chi governa che dice che tutto va per il meglio non fanno più effetto poiché nella realtà i cittadini del nord devono fare i conti con la spesa del supermercato, le bollette e le tasse. Quanto a tutto ciò che è nel sud è abbandonato a se stesso.

L’unica cosa che può riscattare le città e i cittadini dalla Campania in giù sono la ribellione e ogni genere di azione senza esclusione di colpi.

Le organizzazioni di disoccupati della Campania devono protestare così come hanno fatto fino ad ora e continuare con azioni sempre più esplicite e di disturbo con assoluta fermezza.

mercoledì 7 luglio 2010



Ricchi e poveri

Il primo Maggio di quest’anno era iniziata la raccolta firme per fare il referendum ed impedire la costruzione delle centrali nucleari nel Bel Paese. La pregevole iniziativa organizzata e portata avanti nelle piazze di gran parte delle città italiane dal partito di Antonio Di Pietro, Italia dei Valori, ha prodotti i suoi frutti e la prima battaglia tra gli onesti cittadini che vogliono difendere il proprio futuro e la casta dei politici, ha messo a segno un risultato positivo a favore di chi paga le tasse e sopporta tutte le iniquità di questo mondo; una fra tutte è proprio di questi giorni: le famiglie essendo state sfogliate di ogni cosa, anche della dignità, risparmiano sul cibo! Nel nord-est le donne, mamme di famiglia, pur di sfamare il marito rimasto senza lavoro e i figli praticano il mestiere più antico del mondo cioè la prostituzione.

Diversi imprenditori e disoccupati messi con le spalle al muro si suicidano e il numero di mamme prostitute e di suicidi è in continuo aumento anche se i giornalisti asserviti e venduti ne parlano il meno possibile per non infastidire il piccoletto & Company. Dovrebbe far rabbrividire chiunque, ma non un paese narcotizzato dalle reti televisive e dalla martellante campagna pubblicitaria, che glorificando le presunte capacità politiche del vecchio e piccolo presidente del consiglio-imprenditore italiano ha distratto la mente dei cittadini dai reali problemi del paese e sta provocando danni irreparabili che si ripercuoteranno sulle generazioni future. Tutto il popolo viene continuamente ingannato dalla pressante pubblicità su qualsiasi mezzo d’informazione e ormai le persone non pensano più con la propria testa. Una cosa inaudita, gravissima sotto tutti i punti di vista, che produce già oggi delle gravi conseguenze sul territorio nazionale perché la gente accetta passivamente ogni decisione che viene presa dall’alto, da questa classe di politici-affaristi che pensano solo ed esclusivamente a fare i loro interessi come truffare i soldi pubblici, distruggere l’ambiente pur di fare soldi, piazzare fidanzati, parenti e amici nelle varie aziende pubbliche, ecc …

Quella cosa che mi fa più rabbia è il sodalizio criminale vaticano-politici italiani: i primi cioè coloro che si auto-dichiarano portatori dei valori universali che a mio parere sono solo l’euro e il dollaro, perciò preti, vescovi, cardinali e compagnia bella per i soldi perdonano tutti i peccati e i soprusi commessi dai politici di cui sono vittima i più indifesi e i secondi, i politici, fanno a gara per accreditarsi le “simpatie” del clero come alcuni sindaci chierichetti che non perdono una messa e i “porci grossi” che regalano soldi a valanga alle varie associazioni religiose e ai vari vescovi-banchieri di turno con grave dissesto per le casse pubbliche e minori servizi per i comuni mortali. Un’altra cosa che resterà nella coscienza della chiesa cattolica è l’aver diffuso nelle sue diocesi volantini allegati ad alcune riviste a favore della costruzione di centrali nucleari nel nostro paese. Si dice che la chiesa non vuole essere un partito politico … ma i fatti dimostrano un atteggiamento molto diverso da quello propagandato in giro. In quel volantino si dice addirittura che l’italia costruendo le centrali nucleari rientrerebbe nel protocollo di Kyoto, cioè nell’anno 2012 ridurrebbe l’emissione di gas serra ma non si dice che per costruire le centrali nucleari ci vogliono decenni e che se mai questi strumenti di morte venissero costruiti l’italia sarebbe comunque in ritardo rispetto agli impegni presi nella città Giapponese.

La chiesa e i politici dimenticano che dovranno fare i conti con la ferocia dei cittadini se vogliono costruire le centrali.

Oggi mentre i disoccupati si suicidano e le mamme si prostituiscono, i politici fanno ministri i loro amici per evitare che vadano in carcere, rubano continuamente i soldi pubblici e fanno a gara a chi regala più miliardi ai parassiti per eccellenza, ai vescovi, sputando contro la nostra costituzione e il presidente della repubblica firma qualsiasi pezzo di carta. Lui dovrebbe garantire i nostri diritti e invece non fa un bel niente.

Tutti i nomi di persone e stati sono volutamente minuscoli perché rispecchiano il grande rispetto che questi hanno per i cittadini: la chiesa cattolica usa la religione come scusa per mantenere sotto controllo il popolo e la stessa serve ai porci-ricchi per governare; i preti-avidi si arricchiscono sempre di più e i porci mantengono il potere.

In Francia poiché i sovrani erano totalmente indifferenti della difficile situazione economica in cui versava la popolazione, dove i ricchi vivevano nel lusso e i cittadini morivano di fame, nel 1793 furono giustiziati il re Luigi XVI e la regina Maria Antonietta, alla chiesa francese fu tolto il diritto di prelevare le decime.

Una soluzione alla francese?

martedì 22 giugno 2010



Mago Merlino

Il problema non è berlusconi (b minuscola come la sua statura) ma certa gente che crede a tutte le favole che racconta, il tutto con il benestare della chiesa cattolica. Naturalmente berluska non è Prodi: lui era cattivo, infatti, voleva approvare i P.A.C.S. o i D.I.C.O e la chiesa si è sentita in dovere di far cadere il governo (credo che non volesse dare “manciuglie” cioè … suon di quattrini ai vari vescovi e company) grazie a tutti i paraculi che ci sono in parlamento; e poi, Prodi, non era così generoso come berlusconi e tutti i suoi collaboratori che, calpestando la costituzione, tolgono i soldi dalla scuola pubblica e li regalano alla scuola cattolica morente che è privata, con il consenso di quello che “sarebbe” il presidente della repubblica (volutamente minuscolo) il cui compito è quello di tutelare i cittadini. Forse questo non l’ha ancora capito. Nonostante la crisi, che ovviamente colpisce i semplici lavoratori, il peggior governo di tutti i tempi ha regalato e continua a dare ingenti somme di denaro al vaticano (anche questo minuscolo) per costruire le sue chiese che circondano tutto lo stato. Tutto ciò non mi stupisce.

Il mago nostrano ne sa una più del diavolo ma di quello fasullo. Dopo aver detto che è giusto evadere le tasse e che la borsa con le sue “sedute” negative non rappresenta la situazione economica del paese, ora esce fuori con una battuta che non fa ridere per niente. Si è permesso di dire che l’Italia è lo stato più ricco d’Europa addirittura più della Germania che è il paese più stabile e rigoroso per eccellenza, sotto tutti i punti di vista. Spero che nessuno sia così fesso e ignorante da credere a una scemenza simile, tra l’altro basta osservare alcuni dati o se preferite i maiali d’Europa. C’è, infatti, una sigla molto accattivante che deriva dalla lingua inglese ed è P.I.I.G.S che, in inglese, appunto, significa maiali ma questa non è la storia dei Tre porcellini bensì la vera storia, ben poco invidiabile, di cinque Stati Europei quali Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna che sono indebitati fino al collo. L’Italia, infatti, secondo gli ultimissimi dati diffusi dalla banca centrale italiana detiene un debito stratosferico pari a 1.812 miliardi, un vero record, il più alto mai raggiunto e tra i più alti al mondo, siamo infatti ai primissimi posti della classifica mondiale e per la precisione al terzo posto. Per ora. Perché il nostro presidente del consiglio è così bravo da aver prodotto 100 miliardi di debito nello scorso anno di governo e altrettanto sta facendo. Nessuno è così bravo come lui e suoi ministri.

Chi lo vota non deve poi lamentarsi se quando va all’estero lo prendono per il culo. Del resto per votare un elemento del genere bisogna essere proprio disperati: spara una cazzata ogni volta che ne ha l’occasione e ci fa fare figure di merda con tutti gli altri paesi europei.

Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Lui e i suoi ministri rubano ai poveri per dare ai ricchi, come dimostrano i dati dell’I.S.T.A.T. Si allarga infatti la distanza tra ricchi e poveri: i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Il piccoletto si erge a difensore dei ricchi, quindi degli industriali e delle banche. Mentre gli altri stati pensano, giustamente, a tassare le banche lui è contrario, dice che è inutile. La nostra speranza è che qualcuno dei suoi faccia cadere il governo. Credo che siamo ormai spacciati anche perché l’Italia non sarà in grado, a breve, di pagare i suoi titoli in scadenza … e sono tanti. Ci faranno proposte simili alla Grecia cioè ci chiederanno di vendere le isole per pagare i debiti. Io candido la Sicilia per prima, a condizione che sia annessa alla Germania. In caso contrario … si salvi chi può!

giovedì 10 giugno 2010



Raccolta firme per fare il referendum contro le centrali nucleari

Già dal mese di Maggio fino al 20 Luglio circa si raccolgono firme, ne servono 500 mila, per fare successivamente il referendum ed impedire la costruzione sul nostro territorio delle centrali nucleari.
Per informazioni su dove sono i gazebo guardare sul sito www.3referendum.it
Io sono di Favara in provincia di Agrigento e se volete firmare (vi metterò in contatto con chi è autorizzato a raccogliere le firme) lasciatemi un'e-mail a   sicania1@gmail.com grazie

giovedì 20 maggio 2010



La Grecia si avvicina

Il titolo già la dice lunga sulla situazione di quello che rimane dell’Italia, un paese che resta unito a causa delle campagne pubblicitarie di un certo presidente del consiglio che dai primi anni “90 promette mari e monti e realmente non fa un cazzo tranne i propri interessi e, ormai vecchio, si prepara a realizzare il suo sogno più grande: la dittatura.

Il post precedente è rimasto per lungo tempo al suo posto perché è troppo bello ed è rigorosamente attuale: per risollevarsi da questa situazione di merda l’unica soluzione è una rivoluzione come quella in Kirghizistan o semplicemente ribellarsi come in Thailandia o in qualsiasi altro paese dove la gente non dorme con gli occhi aperti e non si lascia prendere per il culo dagli affaristi di turno che stanno al potere. La peggior classe politica di tutti i tempi continua a dire che tutto va bene e addirittura che la borsa non rappresenta la situazione economica del paese; stronzate mai sentite prima ma visto che loro se ne vantano, gli auguro che una certa borsa vada in totale fallimento poiché rappresenta solo una parte del paese.

Ciò che sta succedendo negli ultimi giorni si giustifica da solo: ci troviamo nel bel mezzo di una crisi internazionale voluta dai ricchi porci che governano il pianeta e in quello che rimane dell’Italia se cade il peggior governo di tutti i tempi, si parla apertamente di rottura dell’unità nazionale, il che non mi dispiace, e della bancarotta. Quindi sono favorevole alla caduta del governo perché è l’unica soluzione per rinascere ma purtroppo sono tutti d’accordo, almeno così sembra … e perciò continuano a scaldare le poltrone.

Qual’ è la situazione attuale? Abbiamo un presidente della repubblica (volutamente minuscolo) che firma anche la carta igienica, un presidente del consiglio e company che non sanno cosa sono le leggi e perciò non le rispettano e, inoltre, varie indagini in corso che fanno tremare tutti e che sono in grado di farli cadere com’è giusto che sia se ci sono le motivazioni; per impedire tutto questo si stanno facendo le leggi per proibire a giornalisti ed editori di informare i cittadini, esattamente come in Iran e Cina e tagli all’editoria per far chiudere gli editori scomodi non allineati al regime italiano.

Di fronte a tutto ciò l’unica risposta è la rivoluzione.

Come mai tanti mafiosi e camorristi arrestati e così tante indagini? Non sono in grado di dare una risposta esaustiva ma cercherò di chiarire alcuni concetti partendo da due presupposti. Il primo è che senza ombra di dubbio la mafia fa affari con la politica e viceversa come dimostrano le intercettazioni, il recentissimo passato, le indagini, i vari processi, le elezioni, ecc … il secondo presupposto è che gli Stati Uniti d’America sono sempre in agguato. Il recente incontro del piccolo presidente del consiglio con Vladimir Putin e l’intenzione di una collaborazione nel campo nucleare ha sicuramente fatto infuriare gli U.S.A. che, in un modo o nell’altro faranno cadere il piccoletto se lui investirà nel nucleare russo e questo è confermato dal fatto che il piccoletto ha ritirato apertamente le benevole affermazioni sugli U.S.A. dopo le critiche rivolte dalla protezione civile agli americani riguardo agli aiuti su Haiti distrutta dal terremoto. Gli arresti dimostrano invece che si è rotto qualche accordo o che semplicemente si sta facendo una operazione di facciata per far credere agli sciocchi cittadini e all’estero che i politici non sono corrotti, infatti, una delle cause che ha portato al disastro greco è la corruzione. Anche se sotto questi arresti ci vedo altri motivi storici che non scrivo, voglio dire come sempre la realtà: gli arresti non servono a nulla perché anche chi è sottoposto all’ormai famoso 41 bis riesce benissimo a comunicare con l’esterno, quindi a dare ordini e fare affari, e chi esce dal carcere è più potente di prima, in pratica è solo un modo per fare carriera.

La situazione economica è tragica e a salvaguardare il nord in fallimento ci pensano i politici che tagliano fondi al sud e regalano al nord per non farlo morire poichè in quella parte del paese o si lavora normalmente oppure c’è il suicidio, pochi infatti sono quelli che vanno all’estero come una volta ad esempio prima dell’unità. Per le donne singole e le mogli che perdono il lavoro l’altra soluzione è la prostituzione come già avviene a Padova e in altre città del nord Italia. A salvaguardare il sud non ci pensa nessuno, anzi, un solo governatore che però fa scandalo perché per certi porci il sud deve continuare a morire di fame e perciò i politici che sono al governo stanno cercando di farlo cadere in tutti i modi.
Non si sa come sono messi i conti pubblici italiani e credo che si tengono volutamente nascosti perché sono disastrosi. Lo si può ben capire dal fatto che su scala mondiale l’Italia è il terzo paese che ha il più alto debito pubblico. Se i conti del nostro paese fossero resi pubblici o comunque messi allo scoperto come in Grecia per l’Italia ci sarebbe solo il baratro.

Intanto la corruzione dilaga a macchia d’olio perché nessuno viene veramente punito e invece di colpire corrotti e corruttori con le leggi tanto sospirate, il governo cerca di salvare se stesso con la limitazione della libertà di stampa. Crescono i licenziamenti e i disoccupati e con loro il malcontento che prima o poi sfocia in azioni non poco civili.

Ma il governo dice che va tutto bene.

lunedì 12 aprile 2010



L’indifferenza

…mentre in tutte le parti del mondo si ribellano alle ingiustizie per una vita migliore qui da noi siamo fermi quasi all’età della pietra e si regalano voti a chi vuole mandarci dritti dritti al baratro. Non ci bastano tutte le industrie schifose che abbiamo che causano malattie di ogni tipo, politici regionali insignificanti, una classe politica nazionale che ci considera somari eppure noi non reagiamo; non reagiamo neanche quando viene violato apertamente il nostro statuto speciale, quello siciliano, e ciò che ci danneggia di più è che noi li lasciamo fare: più stiamo a guardare e più ci sfruttano per i loro sporchi affari.
La “trovata ” attuale del nostro governo è il ritorno al nucleare, un governo che sta in piedi con la propaganda televisiva che rimane il mezzo di informazione più influente e ora vuole addirittura fare spot televisivi per convincerci che il nucleare sarebbe sicuro. Le dichiarazioni del nostro peggior presidente del consiglio degli ultimi decenni si commentano da sole così come tutti i “via libera” del nostro ministro dell’ambiente che dice sì a qualsiasi rigassificatore e a qualsiasi perforazione del sottosuolo alla ricerca di petrolio pur di fare soldi. Non ha importanza se il rigassificatore dovrà sorgere in aree già fortemente inquinate o vicino ad aree archeologiche come la Valle dei Templi. Altro che ministro dell’ambiente!!! Dovrebbe salvaguardare il territorio invece di mortificarlo.

Inutile sottolineare ancora una volta che a noi siciliani, calabresi, ecc… gas, petrolio ed energia elettrica non servono perché già li esportiamo fuori e precisamente nel nord Italia.

Tutto il sud del paese viene usato come una colonia : il territorio che va dalla Campania in giù compresa la Sardegna viene stuprato in ogni modo, viene usato per le basi militari americane che bombardano e spiano qualsiasi stato con i relativi esperimenti di cui la popolazione viene tenuta all’oscuro; mancanza assoluta da parte dello stato, la sua presenza è solo sulla carta ma nella realtà non c’è mai stato infatti il territorio è abbandonato a se stesso; mancano i mezzi di comunicazione come autostrade e ferrovie fondamentali per la società e quando ci sono, sono inefficienti; per quanto riguarda la Sicilia due soli aeroporti realmente funzionanti, un terzo che va a singhiozzo cioè Trapani, il quarto aeroporto a Comiso pubblicizzato dallo stesso presidente della repubblica (lo scrive minuscolo di proposito) e mai entrato in funzione e, per ultimo, l’aeroporto di Agrigento mai realizzato ma vitale per la provincia.

Un paese normale dovrebbe essere rappresentato invece qui in Italia abbiamo un presidente del consiglio che “campa” di pubblicità mediatica, fa i suoi interessi e favorisce gli industriali a discapito dei lavoratori che muoiono continuamente sul posto di lavoro, salgono sulle grù, si incatenano e scioperano in ogni modo per non parlare dei disoccupati che aumentano vertiginosamente; un presidente della repubblica che ormai non rappresenta più nessuno perché firma pure i fogli bianchi e vuole spacciarsi come difensore dell’unità che non è mai esistita vista la grande differenza non solo economica ma anche e soprattutto culturale che distingue il sud dal nord.

1) Di fronte all’immigrazione spaventosa dalla Sicilia e dalle altre regioni che procede con gli stessi numeri di un qualsiasi paese in guerra come Iraq o Pakistan;
2) all’assenza totale dello stato italiano nel territorio che è l’unico colpevole dei morti e di tutte le tragedie dovute ai disastri naturali in Sicilia e in Calabria;
3) alla propaganda dello stato che promette investimenti nel messinese colpito dalle frane e poi non li stanzia;
4) al diverso trattamento riservato ai morti dei disastri ambientali del nord e del sud;
5) alla censura in televisione studiata a tavolino dalla classe politica per impedire di conoscere le proteste che avvengono qua e là nei vari paesi del sud contro la disoccupazione e il reale stato del meridione;
6) al tentativo di costruire centrali nucleari nel sud per fare affari, inquinare duramente il territorio costringendo le popolazioni ad abbandonare tutto e inviare energia elettrica al nord padano;
7) alla violazione dello statuto speciale siciliano con cui vengono bloccate le accise in favore del nord;
8) al famigerato tentativo di far credere con il lavaggio del cervello e manifestazioni di merda che l’Italia sia un paese unico;

Di fronte a tutti questi mali causati di proposito dal governo nazionale bisogna reagire con forza e determinazione, organizzandoci in maniera massiccia per mostrare chi siamo realmente e proteggere il nostro futuro.

lunedì 29 marzo 2010



Costruiamo immediatamente le centrali nucleari al nord

Visti i risultati elettorali che premiano pdl e lega in Lombardia e Veneto dove i candidati governatori che hanno vinto hanno detto di sì al nucleare, dobbiamo costruire immediatamente le centrali nucleari anche di seconda generazione anche se possono scoppiare come a Cernobyl, non importa perchè queste due regioni sono incapaci a produrre per sè l'energia che gli serve e quindi se le possono costruire subito e che si tengano anche le scorie radioattive. Non importa se le centrali nucleari inquinano le falde acquifere con l'uranio come succede tutt'oggi a Trino Vercellese e le persone si lavano con l'uranio: a loro serve l'energia, loro votano chi gli vuole costruire le centrali nucleari e ne devono pagare loro le conseguenze. Facciamole subito al nord le centrali nucleari e che queste regioni si stacchino pure dall'Italia. Abbiamo bisogno che la lega nord perda la testa.

martedì 16 marzo 2010



La guerra psicologica del nord contro il sud

Ho letto articoli troppo deliranti per non scrivere un articolo che tratti della diffamazione sistematica del sud Italia operato dai mass media sotto la diretta regìa di personaggi oscuri, sicuramente politi e imprenditori, interessati a mantenere lo status-quo cioè in una situazione di subalternità tutto il meridione. La notizia più scandalosa, vergognosa e chiaramente diffamatoria partorita da una mente malata con gravi problemi psichici e di cui io consiglio un immediato ricovero in qualche struttura specializzata, riguarda i rapporti di lavoro tra aziende del nord, quindi i datori di lavoro, e lavoratori extracomunitari: dopo che questi sbarcano dalle zattere passano per le inospitali terre del sud (???????) e poi, finalmente, arrivano al nord dove trovano lavoro (magari questo è vero) e ospitalità (ma dove??????) presso i propri datori di lavoro e durante le vacanze l’imprenditore, UDITE UDITE, andrebbe a conoscere la famiglia del suo lavoratore straniero. Stop!!!

Chi ha scritto questo articolo su internet dopo i fatti di Rosarno e di cui non cito la fonte è uno psicopatico. Intanto a differenza del nord, qui in Sicilia, andiamo a soccorrerli gli immigrati e poi, vista la mancanza di lavoro, si spostano al nord dove per non dormire sotto i ponti si affittano quelli che i nordisti definiscono “appartamento” cioè un buco per la modica cifra di 700/800 euro al mese quando va bene e sempre che fuori non ci sia il cartello con scritto “Non si affitta agli extracomunitari”; cazzo che accoglienza e meno male che hanno il coraggio di chiamarla ospitalità. Peccato però che gli onestissimi e civilizzati cittadini del nord come amano autodefinirsi non scendono in piazza per protestare contro questi prezzi spaventosi. Ovviamente si scrivono solo le notizie negative del sud: nell’hinterland milanese un rumeno è stato bruciato vivo dal proprio datore di lavoro, nel modenese un immigrato è morto nei campi ma non si può mica fermare la produzione di fatti tutti gli altri immigrati sono stati costretti a continuare a lavorare, centinaia di morti nelle aziende e cantieri edili del nord ovviamente immigrati, nel Piemonte 9 aziende su 10 hanno lavoratori extracomunitari in nero, migliaia di aziende in nero con relativi immigrati in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia che se non sbaglio sono tutte regioni del nord. E lo sfruttamento di extracomunitari nelle concerie del nord-est cioè in Veneto? I morti delle concerie non fanno notizia? Perché devono fare notizia solo gli extracomunitari di Rosarno? Qui al sud si sfruttano solamente e al nord, invece, si sfruttano fino alla morte. Quei civili che hanno protestato a Roma dopo i fatti di Rosarno perché non protestano contro i migliaia di morti delle aziende del nord? Non si vuol far vedere la fogna che scorre nel nord oppure possiamo benissimo dire che gli abitanti del nord guardano la pagliuzza nell’occhio degli altri ma non guardano le travi che sono nei loro occhi.

Il tutto fa parte della schifosa propaganda risalente ancora alla conquista piemontese del ricco Regno delle Due Sicilie che ha lo scopo di annientare il sud. L’invasore piemontese, suddito dei savoia, una volta occupato e depredato tutto il sud ha iniziato a distruggere i libri prodotti in notevole quantità, ha distrutto quindi la cultura e la storia; ha costretto gli abitanti con la forza a emigrare e gli stessi criminali hanno poi riscritto loro la storia del popolo sottomesso a proprio piacimento quindi una nuova cultura per distruggere quella precedente e la propaganda è stata la ciliegina sulla torta. La propaganda mediatica per tenere sottomesso il popolo meridionale continua ancora oggi ma Roma ha paura a far conoscere la verità, ha paura che la situazione gli sfugga di mano, ha paura delle conseguenze economiche che deriverebbero dall’indipendenza del sud. Roma a 150 anni di distanza si vergogna di dire pubblicamente che i piemontesi scioglievano i siciliani e tutti i meridionali loro prigionieri nella calce viva nella fortezza di Fenestrelle e in altri lager anticipando i nazisti di circa 90 anni. Lo stato italiano nasconde i documenti dell’epoca cioè i resoconti degli stessi piemontesi, i libri e i documenti ufficiali del Regno di Sardegna (Sardegna e Piemonte erano unite) perché è lì che si trova la verità e non la favola dei mille di Garibaldi e del fasullo risorgimento che ci raccontano a scuola per tentare di tenerci sotto scacco.

Attenzione caro governo di Roma perché prima o poi i nodi vengono al pettine.

Poi vedremo che farà il nord per sopravvivere senza il meridione, altro che peso! Voglio veder poi che faranno le aziende del nord: chi costringeranno a vedere la loro pubblicità martellante nei mezzi di informazione, televisione al primo posto che in Italia (il nome è stato rubato dal nord ai cittadini meridionali perché la vera Italia arrivava fino alla Calabria) costituisce il principale mezzo per diffondere l’informazione? Non si ha ancora il coraggio di dire che dopo la conquista del Regno delle Due Sicilie le scuole furono chiuse per ben 15 anni per cancellare una cultura millenaria e lo schifoso usurpatore piemontese c’è quasi riuscito; la sporca pubblicità dei mezzi di informazione fa ancora effetto ma non su tutti e criticare tutto ciò che ci viene quasi imposto dalla tv e dal falso perbenismo di molti politici e personaggi vari è un aspetto positivo e produce i suoi effetti.

Il nord cerca ogni minima occasione per tentare di screditare il sud com’è accaduto con Rosarno. Perché invece non valutiamo il rispetto che hanno nel nord-est soprattutto in una certa città… verso gli animali domestici, cani in primis, in confronto agli extracomunitari? Vi assicuro che c’è una bella differenza ma di questo in tv loro stessi non vogliono parlarne. Perché non parliamo dei gruppi neonazisti del nord che spuntano come i funghi, dapperttutto e in tutte le città? Perché non parliamo delle aggressioni a sfondo razziale che avvengono spesso in tutto il nord? Perché i cittadini del nord non scendono in piazza per manifastare contro il lerciume che scorre in abbondanza nelle loro città? Perché non si parla delle migliaia di ragazze straniere costrette a prostituirsi nello loro strade?

Si dice nord ma si può anche dire satanismo o gruppi neonazisti perché è la stessa cosa. Quante sono le persone aggredite dai gruppi inneggianti ad Adolf Hitler? Su questo non vogliono riflettere ma anche per i civilissimi del nord, come loro si classificano evitando di esporre su che cosa si basino tutte le loro classifiche positive, per risolvere i problemi non basta la propaganda di parte o chiudere gli occhi tanto prima o poi i problemi si ripresentano come la pedofilia, i satanisti, skinheads, decine di gruppi neofascisti e poi… le tangenti. Di solito la propaganda di merda attribuisce le tangenti solo al sud ma al nord, come dimostrano i continui arresti e le denunce a politici e imprenditori, è diffusissima in tutte le città e rappresenta la regola. Cari abitanti del nord come mai non dimostrate apertamente il vostro dissenso? Avete paura di ammettere che tutto fa parte di una lurida propaganda per poter continuare ad essere considerati più bravi degli altri e noi del sud inferiori?
Beh vi sbagliate di grosso, voi non avete niente più degli altri anzi una cosa sola: la presunzione di essere migliori in tutto. Voi che siete ossessionati dalle cose negative del sud perché non parlate del ku klux klan che prima o poi spopolerà nelle vostre città viste le continue aggressioni contro gli extracomunitari? Perché non parlate delle brigate rosse? Perché non parlate dei gruppi neofascisti che si rifanno a Hitler che uccise milioni di persone? Non manifestate in piazza?

Di fronte alla spietata guerra psicologica messa in atto dal nord Italia per screditare qualsiasi cosa provenga dal sud, dai prodotti alimentari, edilizi, dalle tradizioni al nostro modo di vivere bisogna rispondere con il boicottaggio totale di tutti i prodotti provenienti dal nord, dalle regioni quali il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Liguria, la Lombardia, il Trentino Alto Adige, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l'Umbria, il Lazio e l'Abruzzo perchè senza la vendita di prodotti, alle aziende di chi discrimina lo splendido paesaggio del meridione non rimane altro che la chiusura e l’emigrazione cioè quella sorte toccata a circa 30 milioni di abitanti del sud e che continua ancora oggi con numeri spaventosi nell’indifferenza generale. Non bisogna comprare i loro prodotti perché loro ci discriminano, perché a loro non interessa delle disastrosa situazione del sud però più di 10 milioni di abitanti che consumano i loro prodotti fanno comodo, sono un immenso giro di soldi, meglio comprare prodotti stranieri perchè se il nord non vende più niente da noi le loro aziende chiudono i battenti e il sud si risolleva. Quando andiamo a comprare qualcosa ad esempio al supermercato guardiamo le etichette perciò la provenienza dei prodotti e quelli del nord lasciamoli marcire lì dove sono.

giovedì 11 marzo 2010



Dèjà vu: quando la storia si ripete.

Siamo nel 2010 e l’hanno inizia nel peggiore dei modi ma solo per i poveri mortali che ogni giorno devono combattere per sopravvivere. In politica si sta molto meglio: i politici si insultano l’un l’altro prima delle elezioni e poi non importa chi vince perché su una cosa sono tutti d’accordo cioè nel fare solo i propri interessi, nello spartirsi “la torta”, quindi, regalare appalti ai propri amici per ricevere i voti, farsi le leggi su misura e continuare a fare i ruffiani al Vaticano togliendo soldi dalla scuola pubblica e regalandoli alla scuola privata cioè quella cattolica; come sempre si permette agli americani di fare tutto anche a costo di diminuire la produzione italiana e, specialmente se si tratte di aziende del sud. Pannelli solari e fotovoltaici sono prodotti in Italia ma spesso arrivano dagli Stati Uniti però i politici non ce lo spiegano il motivo. E le basi americane? Qui i soldati americani possono fare di tutto: Dal Molin a Vicenza, Aviano, Sigonella, Gaeta, Taranto e Napoli + alcune della Sardegna sono le più mostruose perché tolgono risorse al territorio e ne bloccano lo sviluppo, inquinano sia con i radar, quindi smog elettromagnetico, sia con le scie-aeree che lasciano nell’aria delle belle sostanze chimiche che solo i più poveri respirano. Nelle loro basi i soldati americani possono fare tutto quello che gli pare perché non permettono, pur essendo nel nostro territorio, l’ispezione dei nostri soldati, anzi, peggio ancora, è il governo che gli dà carta bianca e non osa disturbarli. Nel nostro paese ci sono migliaia di soldati extracomunitari e non sappiamo nemmeno cosa fanno. Noi ce ne stiamo a guardare e il governo gli permette di costruire qualsiasi cosa. Tutto questo perché i nostri politici possano acquisire fama e consensi.

Ma in Italia o meglio nel sud abbandonato a se stesso dal governo che ora deve pensare a far rinascere solo il nord del paese non ci sono solo i soldati extracomunitari. Abbiamo un reality tutto originale, qualcosa di veramente eccezionale ma così straordinario che viene da piangere perché non si tratta di un reality studiato a tavolino da rai o mediaset ma di un reality reale: ci sono dei disperati in cassa integrazione, in Sardegna, che tra poco tempo, visto che sono così sfortunati da non essere lombardi o veneti, per continuare a vivere dovranno abbandonare i loro affetti e al sud non è l’unico caso. A Bocchigliero, in Calabria, i cittadini si sono “trasferiti” negli uffici comunali per attirare la propria attenzione: un paesino abbandonato da tutto e da tutti, i politici se ne fregano perché un paesino di pochi abitanti e che per di più si trova al sud ha poca importanza e porta pochi voti nelle fauci di chi ci governa. Loro hanno altro da fare e poi si tratta del sud, se invece fosse stato un paesino del nord sicuramente i nostri governanti si sarebbero preoccupati e le tv nazionali ne avrebbero parlato diversamente con molta più attenzione, anzi, ne avrebbero parlato perché non si sono interessate dell’accaduto. Al nord invece c’è “la macchina” che tira avanti il paese e quindi lì si fanno i lavori, si interviene subito per i lavoratori in difficoltà e per chi è in cerca di un’occupazione.

I nostri politici stanno dimostrando chiaramente che importanza hanno la Sardegna e la Calabria: nessuna! Infatti sono preoccupati per i loro amici, sono preoccupati di svuotare le casse delle regioni meridionali per mantenere in cassa integrazione anche a tempo indeterminato, se sarà necessario, i lavoratori delle aziende del nord, quelle non devono fallire a tutti i costi. Mentre il sud ha vissuto l’hanno peggiore della sua storia, il 2009, i politici di entrambi gli schieramenti sono preoccupati solo per il futuro occupazionale del nord Italia fatta eccezione per qualche grossa azienda del sud per cui ne vale la pena di farsi propaganda facendo credere che si sta lavorando anche per le regioni morenti. Nei prossimi anni tutti i cittadini del sud dovranno aspettarsi il peggio, saranno definitivamente abbandonate a se stesse; purtroppo tutti i meridionali rivivranno quello che è già successo in passato in precise date della nostra storia: ci saranno milioni di immigrati che lasceranno le proprie terre, impoverendole, per cercare fortuna altrove e qui per fortuna si intende qualcosa da sgranocchiare.

Il nord del paese è affondato a causa della crisi economica e il sud rivivrà il totale abbandono da parte del governo centrale esattamente come avvenne nel passato: Roma stanzierà miliardi su miliardi, tutte le sue risorse sottraendole al sud, per risollevare e rendere ancora più forte di prima l’economia del nord. Rivivremo quello che abbiamo già vissuto in passato e come allora nella totale indifferenza dei paesi europei perché già allora, nel 1860 e negli anni successivi, occupare uno stato autonomo, violentare donne e fanciulle, radere al suolo interi paesi, sterminare i prigionieri nei lager piemontesi e costringere l’inerme popolazione alla fuga costituiva una violazione dei diritti umani e del diritto internazionale ma nessuno alzo un dito per difenderci. Una nuova grande e spaventosa tragedia attende il meridione nel totale silenzio dell’Europa e specialmente di chi ci governa. I politici salveranno il nord e lo renderanno ancora più ricco e costringeranno tutti i cittadini di Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, Puglia a fuggire e a far morire le proprie terre e origini magari costruendo solo centrali nucleari per rendere le terre inadatte ad ospitare la vita. Nelle nostre terre rimarranno solo gli anziani, i giovani invece che sono la parte più vitale della società dovranno scappare con il totale consenso di Roma. E’ in atto una campagna denigratoria contro il sud e tutti i suoi prodotti: l’ultima riguarda la mozzarella di bufala napoletana; continuamente i giornalisti parlano di inchieste, perquisizioni e presunte contaminazioni del latte campano ma poi magicamente ci fanno vedere in televisione che a Treviso, in pieno nord che bisogna rilanciare, producono la mozzarella di bufala.

E’ spaventoso il modo in cui il governo gestisce le regioni meridionali: con assoluto e puramente voluto disinteresse e disprezzo.

Quello che ci fanno vedere in tv dei continui arresti di criminali è solo propaganda, puro lavaggio del cervello; vogliono farci credere che lavorano per noi ma non è così infatti i risultati li vediamo tutti i giorni: tutti i mafiosi, anche quelli con il 41 bis, riescono a comunicare perfettamente con l’esterno e, anzi, una volta usciti dal carcere, sono molto più potenti di prima praticamente è un modo per fare carriera. Tutto ciò unito all’incapacità dei politici meridionali è un totale disastro. Il sud viene usato come una pattumierà: infatti vi si costruiscono solo aziende che mandano a morte i propri operai come quelle chimiche, i pozzi petroliferi che inquinano le falde acquifere, si vogliono costruire centrali nucleari per inviare energia al nord poiché il sud è indipendente dal punto di vista energetico e si mettono a disposizione degli americani intere regioni, lasciandoli nella totale libertà di costruire basi ovunque, installare radar mortali e inquinare tutti i territori. Non sappiamo neppure che tipo di esperimenti fanno all’interno delle basi. Qui si vogliono costruire rigassificatori che lasciano nell’aria sostanze chimiche ma solo per inviare il gas al nord che se no rimane al freddo. Ovviamente non si investe un centesimo in infrastrutture come autostrade, aeroporti e ferrovie per non parlare di ospedali, scuole ed edifici vitali per la società lasciata al suo crudele destino.

Questo è il governo di Roma che per scelta politica ha decretato la morte del sud del paese e la ricchezza del nord. Siamo nel bel mezzo di scelte cruciali per la storia del nostro paese e si è già deciso di condannare alla distruzione definitiva il meridione.

Circa 150 anni fa veniva occupato e mandato alla rovina il florido Regno delle Due Sicilie: vi furono massacri in tutto il sud, migliaia di prigionieri colpevoli solo di essersi ribellati all’invasore piemontese furono trasportati in piemonte e uccisi, soffocati, nella calce precedendo fieramente i lager nazisti di cui molto si parla. Donne e fanciulle stuprate dai piemontesi oppure gettate nelle carceri insieme agli anziani a morire senza pietà, interi paesi rasi al suolo e, oggi, per superbia e avidità il governo italiano si prepara a festeggiare quell’evento atroce. Gli usurpatori scrissero la storia a proprio piacimento facendoci credere che i briganti erano dei criminali ma in realtà sono degli eroi che si batterono per liberare la propria terra dagli invasori.
Oggi stiamo rivivendo la stessa epopea: il sud fu depredato di tutto ciò che era positivo cioè della sua dignità prima di tutto, dei suoi soldi cioè 443 milioni (il governo piemontese ne possedeva solo 20 di milioni), di tutti i suoi strumenti più all’avanguardia per sviluppare il nord e impedire che i lombardi e i veneti continuassero ad emigrare all’estero.

Con la stessa arroganza dell’epoca ci stanno distruggendo una seconda volta, festeggiando il 150° anniversario di quella tragedia ancora viva per le conseguenze che subiamo tutti i giorni e che causò la morte di più di un milione di persone e il collasso totale di intere regioni. Milioni di cittadini spinti apertamente dai loro invasori ad abbandonare le proprie terre. Non dobbiamo restarcene a guardare, dobbiamo reagire, dobbiamo protestare uniti per un cambiamento radicale e per impedire il ripetersi di quella tragedia immane con l’immigrazione di milioni di cittadini meridionali.

Attenti ai falsi annunci di cambiamento e ai finti soldi stanziati per il sud, dobbiamo sottoporre a critica ciò che ci viene raccontato dai telegiornali e dai politici per capire se dicono la verità o se sono, come spesso avviene, solo bugie per farci restare calmi, per non farci protestare.

Tutte le cose positive che i politici raccontano in tv servono solo per impedire di farci conoscere la realtà, una realtà disastrosa quella delle regioni meridionali. I politici di entrambi gli schieramenti non ci dicono quello che già avviene: l’immigrazione dalle regioni meridionali già ora procede con numeri da capogiro ma i nostri mezzi di informazione per scelta politica non ne parlano perché la popolazione deve restare all’oscuro di tutto. Con un sud vuoto in cui vi risiedono solo gli anziani non ha senso fare investimenti ed ecco che si realizzerà nuovamente il piano vergognoso dei governi: tutti i finanzianti saranno dirottati nelle aziende del nord e il sud morirà per sempre in modo definito e continuerà ad essere la sede di basi americane e la pattumiera d’Europa.

martedì 9 marzo 2010



La Sicilia sottomessa dai militari americani. E la mafia da che parte sta?

Nessuno si permetta di dire che il meridione è ignorante, basta con la propaganda di regime, quella piemontese, che è tuttora viva e vegeta ed ha il solo ed unico scopo di diffamare in tutti i modi il sud Italia. Nessuno pensi che qui in Sicilia non sappiamo o peggio ancora abbiamo dimenticato che cos’è la “little italy” intere generazioni costrette a fuggire dalle proprie terre per cercare di ritrovare la dignità rubata dall’usurpatore piemontese, dai Savoia i cui discendenti sono ora in Italia e li vediamo continuamente in televisione come se fosse diventata di loro proprietà o peggio ancora se qualcuno sta cercando di farceli conoscere meglio. L’ex Regno delle Due Sicilie sa chi sono gli antenati dei Savoia: coloro che 150 anni fa trafugarono il tesoro del florido e libero regno, circa 440 milioni, per far sopravvivere il Piemonte e company ma oltre al tesoro furono usurpati i macchinari delle industrie del sud per far sviluppare il nord povero le cui casse non superavano i 20 milioni. Ovviamente la storia l’hanno scritta i vincitori, i piemontesi, che cercano di tenerci allo “stato bravo” non vogliono farci sviluppare per paura di essere sopraffatti così ci umiliano in ogni modo. Usurpatori solo grazie all’aiuto francese e inglese. Ancora oggi ne paghiamo il prezzo e ancora oggi il nord cerca di bloccarci con la propaganda.

Qui al sud, specialmente in Sicilia, sappiamo chi è Lucky Luciano: il criminale dell’era moderna, colui che seppe innovare la criminalità, colui che seppe unire gli interessi di tutti, persino degli Stati Uniti d’America durante la seconda guerra mondiale e che appunto permise, grazie ad un accordo con la mafia siciliana, lo sbarco degli americani in Sicilia per liberare il sud ma soprattutto il nord sotto l’egemonìa dei nazisti. Gli usurpatori del nord ignorano volontariamente che i loro liberatori sono sbarcati in Sicilia, una delle isole più belle del mediterraneo, che loro cercano di umiliare sotto tutti i punti di vista. Non solo il meridione compra i prodotti del nord e quindi contribuisce al suo svilluppo ma si illuminano e mandano avanti le loro aziende con l’energia prodotta dal sud, oltre al danno la beffa, vogliono il suo sottosviluppo per poter continuare a tirare avanti la baracca o meglio la barca perché hanno paura di affondare.

Migliaia di siciliani sbarcati in America che portarono con sè tutte le loro tradizioni e anche quelle negative come la mafia. Lucky Luciano ne è l’esempio, una criminalità che ha persino “contatti diplomatici” con gli stati, una criminalità con un’organizzazione spaventosa che è stata in grado nel passato di penetrare nella politica americana, una criminalità eccezionale purtroppo. Ora è passata l’epoca del proibizionismo in cui si commerciavano alcolici di contrabbando, forse è passata l’epoca del gioco d’azzardo clandestino ma non è passato il commercio di prostitute, basterebbe che tutti gli stati dicessero sì alle “case chiuse legalizzate” per sterminare questo traffico di esseri umani e per attenuare in modo considerevole le violenze sessuali sulle donne.

Dallo sbarco in Sicilia, la prima potenza mondiale, l’America, si è trasformata lei stessa in qualcosa di anomalo, sono troppe e per niente innocue le basi militari americane sparse per il bel paese. La Sicilia ne sa qualcosa: Comiso, Pantelleria, Sigonella (Ct), Trapani e Augusta le più importanti e in più tutte le altre, più piccole, sparse nelle provincie di Ragusa, Trapani, Catania, Enna, Caltanissetta, Palermo e Siracusa cioè in tutta la Sicilia. Questi signori, extracomunitari, costruiscono enormi basi militari nella nostra isola con la connivenza del governo centrale e di quello regionale, possono fare qualsiasi cosa e poi chi ne paga le conseguenze è solo la popolazione. Ricordo l’incidente da parte di un aereo U.S.A., in provincia di Siracusa, che causò la dispersione di materiale radioattivo, gli strani fenomeni al largo della Sicilia, i fenomeni di autocombustione degli oggetti elettrici in provincia di Messina di cui si parlò per molto tempo in tv, ecc..fenomeni apparentemente inspiegabili secondo l’informazione di regime del nostro paese e secondo i nostri politici mangiasoldi che vivono per scaldare le poltrone e mi riferisco ai politici di destra e sinistra ma i fenomeni sono perfettamente spiegabili se associati alla insopportabile, opprimente e dannosa presenza militare americana in Sicilia. Stiamo parlando della presenza nel nostro territorio di missili atomici, di materiali bellici radioattivi, depositi di armi, radar sparsi ovunque, basi aeree e navali ma stiamo parlando della Sicilia di proprietà della Mafia S.p.A.; già, ma questa società da che parte sta? Che strano, di solito qui non si muove foglia se prima non lo abbia deciso la società più famosa al mondo…

Con la connivenza della nostra dannosa e incompetente classe politica gli americani tengono sotto scacco un’intera regione del Mediterraneo, fanno quello che gli pare e piace e nessun politico si lamenta, ne fa la spese con cancri, tumori, leucemie e malattie varie tutta la popolazione dell’isola più ricca e nello stesso tempo più oltraggiata del mar Mediterraneo: la Sicilia. I cittadini siciliani sono le vittime inermi dei soldati statunitensi, del governo americano che ha ricevuto carta bianca sull’isola dai nostri sciagurati politici ma all’esercito più guerrafondaio dei nostri tempi non basta, vuole il possesso totale dell’isola, vuole installare una mostruosa installazione radar a Niscemi così in questo modo i siciliani potranno finire nel baratro, tutti quanti e molto prima che per cause naturali. La Sicilia dunque per vari motivi come la mentalità dei cittadini e l’incapacità dei politici locali rimane sotto l’assedio americano ma questo è dovuto pure a forze maggiori interessate a mantenere lo status quo per motivi economici. Ma visto che gli americani controllano tutta l'isola perchè ci sono soldati e basi ovunque e visto che sono così avanzati dal punto di vista tecnologico, qualcuno, ad esempio il presidente della repubblica italiana, ci spieghi perchè non è possibile debellare la criminalità!

Ci sono delle leggi mai applicate, accordi tra i vari governi per la smilitarizzazione dell’isola ma nessuno ne parla, non ne parlano coloro che dovrebbero occuparsene cioè i politici della regione. Abbiamo bisogno di una nuova stagione di protesta come quella contro Comiso per dire un no definitivo e incondizionato alle basi americane nell’isola. E nessuno si faccia illusioni per gli investimenti che gli americani fanno per costruire le loro basi perché il lavoro che ne deriva per gli abitanti del posto è effimero. Il governo americano nonostante viva con lo spettro della “sindrome di guerra” (un termine che ho coniato io) cioè con i soldati di ritorno dalle varie missioni che vivono un fortissimo disagio psicologico che spesso sfocia in stragi varie nelle basi miltari americane nell’America stessa e di cui spesso il governo tace, continua ad inviare soldati ovunque e a creare basi missilistiche in molte parti del mondo.

Meglio tardi che mai! Speriamo che oltre ai cittadini che sono scesi in piazza a Niscemi anche la politica si muova realmente e rapidamente contro le basi militari americane sul nostro territorio e non per scopi puramente elettorali.

Lucky Luciano, il ritorno?

martedì 2 marzo 2010



L'occupazione del Regno delle Due Sicilie e le falsità storiche

Il post seguente è solo una piccola parte in continuo aggiornamento…

Dopo la deplorevole unità d’Italia esplode in tutte le sue manifastazioni e in maniera incontrollata il fenomeno mafioso che arriva sino ai giorni nostri ancora vivo e attivo ma con obiettivi completamente diversi almeno in apparenza. La mafia è un’associazione di famiglie organizzate a livello regionale e proprio per questo prende nomi diversi a seconda della regione di origine: cosa nostra in Sicilia, “ndrangheta” in Calabria e camorra in Campania quelle più conosciute. Le origini di cosa nostra si perdono nel tempo, nessuno può dire, nonostante pareri contrastanti, il momento esatto in cui è nata la mafia e il comportamento definito “mafioso”; di certo c’è che le cause sono da ricercare principalmente nella conformazione del territorio siciliano, un’isola i cui contatti con il mondo esterno sono delimitati dal mare e ancor di più dalle continue dominazioni straniere. Quei nove lunghi secoli di dominazione straniera non sono di certo passati inosservati neppure oggi, il fenomeno nasce perché la popolazione cerca di preservare se stessa: usi, costumi e tradizioni che inevitabilmente saranno influenzati dai dominatori come ad esempio l’uso del velo da parte delle donne solo per citarne qualcuno. Nell’isola si crea una sorta di “governo indigeno” composto da coloro che hanno la forza di farsi valere quindi costituito sia dai ricchi, che per la loro potenza economica possono permettersi di controllare l’economia e di conseguenza il popolo, sia da coloro che cercano di affrancarsi dalla povertà; questo “governo” in un certo senso detta, se così si può dire, le regole al dominatore straniero e nello stesso tempo rappresenta tutti i cittadini quindi è colui che legittima il nemico e il nemico, a sua volta, cerca di tenerselo amico insomma le famose trattative tra mafia e stato italiano negate da quest’ultimo, anche se in molti casi per scopi diversi, ne sono la dimostrazione.

La mafia facendosi quindi garante del bene della comunità riesce ad avere la pressochè totale adesione dei cittadini e oggi non è cambiato molto. Da ciò ne consegue che mafia e politica erano un’unica cosa e non potrà mai esistere una legge a prova di mafia, lo dimostra il 41bis, il cosiddetto carcere duro, perché nonostante ciò queste persone riescono a comunicare con l’esterno, a dare ordini, a controllare gli affari di “famiglia” e ad accrescere il loro potere tante che il carcere sembra sia diventato il passo obbligato per arrivare alla vetta del potere, lo dimostra il fatto che il prefetto Moro o “prefetto di ferro” inviato da Benito Mussolini nonostante l’uso della violenza non sia riuscito a sconfiggerla e, se non c’è riuscito lui, non ci riuscirà la propaganda di un certo presidente del consiglio e non ci riuscirà nessun altro. Oggi sicuramente non è più quella di una volta, nel corso degli anni è cambiata per adattarsi ai tempi dimostrando grandi capacità e lungimiranza e sta cambiando ancora esattamente ciò che fa uno stato per modernizzarsi e stare al passo con i tempi. L’unica soluzione è l’indipendenza, solo così svanirà tutta la “storia” del pizzo e delle estorsioni fatte da persone che credono di rappresentare tutti quindi credono di essere la legge cioè lo stato stesso. Un momento di gloria per le “famiglie siciliane” fu la trattativa con gli alleati che ne permise lo sbarco in Sicilia ma queste non riuscirono nell’impresa di rendere indipendente l’isola; con le successive trattative l’isola ottenne l’autonomia ma nessuna forma di benessere per i suoi abitanti per l’incapacità politica dei suoi governanti ma questa è un’altra storia.

Se l’usurpatore piemontese è riuscito a conquistare il Regno delle Due Sicilie con l’invio di 120 mila uomini cioè metà del suo esercito, con fucilazioni, stupri e violenze di ogni genere oggi le famiglie del sud, la mafia, si è pienamente infiltrata nel tessuto economico del nord e nella politica e pare che ne stia minando le fondamenta.

lunedì 1 marzo 2010



I "migliori"

Ma cosa è successo nel fiume Lambro? Come hanno fatto gli irreprensibili abitanti del nord a permettere che accadesse un disastro immane? Proprio loro che si autoclassificano i primi in tutto?
Che l’ipocrisia è il male del nostro tempo è ormai risaputo…ma non sono gli abitanti del nord che si autodefiniscono i migliori, i più lodevoli, i più intelligenti e i più rispettosi di tutti e di qualsiasi cosa? Il tutto ovviamente viene fatto o meglio organizzato con tecniche di comunicazione già consolidate nel tempo che mirano ad accusare gli altri cioè i meridionali di “un non so cosa” di negativo.

All’indomani dell’unità d’Italia ossia dopo l’invasione e la repressione con l’invio da parte dei piemontesi di un contingente di ben 120.000 soldati si iniziò a demonizzare il sud. La storia la scrivono i vincitori perciò la storia dell’unità d’Italia l’hanno scritta i piemontesi, coloro che ci hanno distrutto, hanno occupato le nostre terre, hanno ucciso migliaia di briganti cioè tutte quelle persone che non volevano essere loro schiavi e si sono ribellati, hanno rinchiuso in carcere senza nessuna pietà donne, bambini e anziani e molte altre malefatte di cui loro che si reputano civili fanno finta di non sapere. Ormai da più di un secolo a questa parte ogni notizia che riguarda la Sicilia o la Calabria o altre regioni del sud viene enfatizzata con lo scopo di diffamarci, di sottometterci, di “tenerci buoni” come per farci credere che loro sono i buoni.

Nel 2005, Verona, che si trova in piena panura padana, quella che molti di loro insieme alle altre regioni vorrebbe fosse uno stato indipendente ma che fino ad ora nessun’altro stato ha mai voluto come la Svizzera a cui il nord voleva unirsi, ha avuto il record italiano per il maggior numero di pedofili che è un reato odioso, che fa particolarmente RIBREZZO e scommetto che negli anni seguenti questo record se lo sono spartito le città del nord, per la cronaca, abitato da persone che si autodefiniscono i migliori in tutto. Se non ricordo male in tv se ne parlò pochissimo o addirittura nessuno seppe niente se non pochi, ma cosa sarebbe successo se un record del genere lo avesse avuto Palermo o Taranto? Non dico quello che penso perché non mi abbasso ai livelli dei “civili” ma sarebbe diventato un caso politico, se ne sarebbe parlato in prima pagina in tutte le tv e l’ho avrebbero fatto sapere all’estero anche oltre oceano, per mesi si sarebbe discusso sulle misure da prendere contro il sud per eliminare questa nefandezza, i “civili” sarebbero scesi in piazza a protestare per chiedere che il parlamento legiferasse contro di noi, invece, visto che la notizia riguardava loro, il nord, sono rimasti zitti zitti perché nessuno sapesse. Lo si è visto con Rasarno in Calabria: 20 anni di convivenza civile e tutti facevano finta di non sapere, poi gli immigrati manifestarono per chiedere maggiori diritti in un modo però “non consono” alle regole di normale convivenza civile e i cittadini si sono ribellati; nel nord si sono scatenati dicendo che il sud è razzista e hanno manifestato a Roma; a Torino di recente i rom sono stati aggreditati con una motosega!!! ma coloro che si definiscono migliori degli altri, il nord, non hanno aperto bocca.

Continuamente in tv e nelle radio si parla di statistiche ma solo di quelle che mostrano un nord migliore rispetto al sud, tra le ultime c’è quella che gli studenti milanesi sono più avanti di due anni rispetto a quelli del sud e io lo confermo, infatti, al nord, lo dicono le inchieste televisive, già a 11 anni i ragazzini iniziano a sniffare coca e compagnia bella, sarà questo il motivo di tanto successo; e, io, voglio fare i miei complimenti ai loro genitori che gli danno i soldi che gli permettono di comprarsela e non controllano minimamente come spendono i soldi i loro figli. Poi ci sono anche le ragazze che non avendo abbastanza soldi per drogarsi si prostituiscono. Scusate ma stiamo parlando di minorenni che sono il futuro della società e bisognerebbe mettere da parte l’ipocrisia e la voglia di superiorità e affrontare apertamente “senza se e senza ma” questa piaga sociale; questo non lo si fa come dovrebbe perché è un problema che riguarda maggiormente se non esclusivamente il nord e non si vuole scalfire la loro presunta superiorità.

Con tutto quel petrolio che si è riversato sul fiume Lambro o meglio che loro stessi hanno versato, se fosse successo in Puglia loro si sarebbero fatti in quattro, giorno e notte a parlarne male, sarebbero scesi di nuovo in piazza, a Roma, per chiedere il rispetto delle leggi e la tutela dell’ambiente ma la cosa riguarda loro e stanno cercando di non fare polemiche per chiudere il caso. Il fiume Lambro sfocia nel fiume Po’ da cui alcuni comuni, anche grandi, prendono l’acqua che poi va a finire nelle case dei cittadini. Devo dire che si cerca in tutti i modi di parlarne il meno possibile soprattutto a livello nazionale ma io non oso immaginare un disastro ambientale di tali proporzioni. Il Po’ attraversa non poche città e sfocia nell’Adriatico, chilometri di terre contaminate da questa macchia oleosa, il petrolio, e i cui effetti si faranno sentire per molto tempo. Da aggiungere che l’allarme è stato dato alcune ore dopo e che questo ha permesso al petrolio di continuare la sua corsa e di inquinare ancora di più le acque e, lo scopo? Da quel poco che si sa si sta indagando sul mondo delle costruzioni e pare che il motivo scatenante di tale ferocia sia proprio questo cioè fare in modo che le rive del fiume siano edificabili.               Bella trovata!