domenica 28 agosto 2011

Un nuovo '92 è alle porte

Fonte Beppe Grillo

Un nuovo '92 è alle porte. Rispetto ad allora la corruzione è aumentata e i giudici sono stati messi nelle condizioni di non nuocere. E questo è forse un bene. Un cambiamento radicale in Italia non può avvenire attraverso la magistratura, ma solo con il risveglio dei cittadini come disse Monicelli. Amato, vicesegretario generale del Psi dei ladri, si presentò allora in televisione in qualità di presidente del Consiglio (sic). Disse che se non cacciavamo 90.000 miliardi di lire, una cifra enorme per l'epoca, eravamo falliti. Introdusse l'ICI sulle nostre abitazioni e mise letteralmente le mani nei nostri conti correnti con un prelievo forzoso. Craxi si rifugiò in Tunisia per non finire in galera e l'Italia finì nelle mani dei suoi nani e delle sue ballerine. Tremorti, Brunettolo e Sacconi erano al suo servizio e ora sono ministri. L'ex presidente del Consiglio, ora commissariato e senza alcun potere, si trovava nella stanza di Bottino Craxi all'hotel Raphael. Il futuro latitante scese a prendersi le monetine da 200 lire e il suo sodale si prese il Paese in nome e per conto del craxismo.

Dal '92 viviamo sospesi, tra stragi irrisolte e nell'assenza di un progetto di futuro. Il Paese ha divorato sé stesso, le sue industrie, l'ambiente. Ha perduto la coesione sociale e il rispetto che aveva nel mondo. Il debito pubblico ci ha consentito di spostare sempre più in là la resa dei conti. Un pozzo di San Patrizio maligno a cui si è attinto per non guardare in faccia la realtà. La Nazione è ora indebitata in modo irreparabile e senza speranze di sviluppo nel medio termine. In sostanza è fallita.

Se nel '92 una cura da cavallo ci permise di rimanere in piedi, oggi non solo non è sufficiente una manovra da 90 miliardi di euro, ma forse neppure da 200 miliardi, e tagliare non serve senza un'idea di futuro. Il craxismo ha vinto. Craxi iniziò lo smantellamento del Paese all'inizio degli anni '80 e i suoi successori lo hanno portato a termine. Nel '92 crollò il comunismo, nel 2012 la stessa sorte potrebbe toccare al capitalismo (o super capitalismo come è spesso chiamato).

L'Italia è una barchetta di carta nelle tempeste internazionali che la aspettano. Non ci aiuteranno gli Stati Uniti, né tanto meno la UE. Se non ne usciamo da soli rischiamo l'implosione, una jugoslavia dolce, un rompete le file, ognuno per sé e Dio per tutti. Il ribellismo al Sud e la secessione di alcune Regioni al Nord.

Questa indegna classe politica non se ne vuole andare, eppure dovrebbe, fosse solo per un sussulto di dignità. Chi ha fallito e continua a vivere di privilegi non può restare un minuto di più al suo posto. Non può chiedere nulla al Paese. Vale per il Governo, vale per le cosiddette opposizioni e vale ancor di più per le Istituzioni. Io, Grillo, cittadino italiano, nato a Genova, di mestiere comico, mi sono rotto i coglioni. Può essere un sintomo strettamente personale, ma credo invece che appartenga ormai alla maggior parte degli italiani. Con una nuova classe politica forse ce la possiamo fare, con questa siamo condannati. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

mercoledì 24 agosto 2011

Pontelandolfo 2011: sotto il segno dell’identità duosiciliana

Pubblico un articolo tratto dal sito dei Comitati delle Due Sicilie

Sarebbe stato bello se ad un dato momento della giornata di ieri i due eventi, quello nostro e dell'amministrazione, fossero confluiti in uno solo, è ancora prematuro, ma certo che un guittismo gratuito di taluni borbotaleban sopraggiunti alla manifestazione a fare ammuina non aiuta sicuramente a creare le basi per una idea del genere.

Eravamo un centinaio a Borgo Cerquelle, ieri 14 agosto, in un posto non certo facile da trovare e da raggiungere, tanti esponenti dei CDS e soprattutto una gradita presenza di rappresentanti di molti movimenti meridionalisti. La presenza copiosa di firme prestigiose del meridionalismo a Pontelandolfo è stata davvero sorprendente oltre che gratificante.

Grazie a tutti voi per aver sentito il dovere di onorare i Martiri di Pontelandolfo, eravamo lì esclusivamente per commemorare quelle nostre povere vittime e niente altro.

Tra le tante soddisfazioni di ieri va registrata in particolar modo la partecipazione massiccia di tanti giovani, proprio perchè rappresentano il nostro futuro.

La giornata è stata introdotta da Valentino Romano che ha tenuto per ben un’ora una lezione ai presenti sulle reali motivazioni dell'incontro in quei luoghi a noi sacri. Poi la passeggiata sul fiume che vide lo scontro tra Cosimo Giordano e i bersaglieri di Bracci ha completato la mattinata.

Al convivio gli interventi di tanti amici ha davvero aperto alla speranza l’idea di una coalizione in comunione di intenti tra le tante sigle presenti.

Giunti nel centro cittadino pieno di autorità e agenti, chi non ha evitato poi di seguire gli esagitati e squalificanti saltimbanchi imbandierati con il glorioso vessillo borbonico si è perso la funzione religiosa. Questa faccenda della presenza inutile e dannosa di ieri a Pontelandolfo di taluni elementi, oltre al “facite ammuina” null’altro producono, è stato un danno per chi come noi tenta invece di creare le basi solide e durature di sinergia con la popolazione pondelandolfese e con le istituzioni del luogo in questione.

Ribadisco a nome dei Comitati Due Sicilie come presidente nazionale che nulla abbiamo a che vedere con i parodistici “Suonatori di Brema” presenti nella piazza di Ponteladolfo. Noi invece da quattro anni siamo e saremo presenti ogni 14 agosto nella cittadina martire dell’unità italiana solo ed esclusivamente per commemorare le vittime dell’eccidio savojardo.

Per chiudere queste note, un ringraziamento alla banda CDS per la loro volontà, un abbraccio fraterno a tutti voi: a Michele Fantaguzzi, Gianni Pisciotta, Angela Dinuzzi, Giuseppe Simonetta, Carlo Coppola, Mimmo Marazia, Luigi Costantino, Peppino Cerchia, Alfonso Vellucci, Rosaria Nappa, Nastore Spadone, Emilio Barretta, Valentino Romano, Gaetano Orefice, Giamarco Ambra, Luca Amabile, Bartolo Di Luca, Giulio Alfano, grazie, grazie, grazie 999 volte grazie.

Una speranza di rivedere anche l’anno prossimo i tanti altri amici presenti, da Pino Smiraglia capo delegazione di Insorgenza Civile a Francesco Laricchia, Osvaldo Lucera, Michele Ladisa, Antonio Dell’Omo, Gaetano Marabello, Nunzio Porzio, Andrea Casiere, Vincenzo Giannone, Antonio Di Martino, Vincenzo Marra, Ferdinando Corradini, Orazio Gnerre e tanti altri.

Un ringraziamento al maestro Alberto D’Angelo e ai gestori del Borgo Cerquelle sempre gentili e molto disponibili anche con l'imprevisto triplicarsi dei commensali.

Che Pontelandolfo viva!

Forza e onore!

Fiore Marro